mercoledì 14 agosto 2013

Notturne carezze

SERGIO BISSOLI NOTTURNE CAREZZE Copyright by Bissoli Sergio INDICE NOTTURNE CAREZZE VARIAZIONI D’AMORE TEMI SURREALI Da PRIMI VERSI NOTTURNE CAREZZE Vita da bohemien, vita splendida e terribile IN UN SUSSURRO Ti dedico questa notte verlainiana, densa di umidità e degli effluvi dei fiori. Vieni, sogneremo insieme fra i flutti di tenebre dei boschi. Laggiù, nei campi, conosco padiglioni violacei, laminati d’argento e di silenzio. Vieni. Raccoglieremo le dolci promesse della notte di luna, la malinconica poesia; e, nel suo incantesimo, celeremo i nostri segreti. Insieme, fra le tende turchine di velluto, dalla magica opalescenza... Venerdì 16 Marzo 1973 PREDILEZIONI Il giallo e il nero, la lettera “D”, le notti di luna, i lunghi capelli... Oh, queste cose, quanto mi sono care! I libri di magia, i poeti maledetti, un vecchio camino e tutti i fiori bianchi. Aprile 1973 BREZZA DI PRIMAVERA Ricordi, ricordi. Lieve cortina tesa su sensazioni delicate, su giochi d’ombra. Corolle chiuse. Pensieri intimi, e un sole quasi celeste al tramonto. Nella quiete della sera talvolta amo fermarmi per ricordare... Gli istanti perduti. Le foglioline preziose dal profumo dimenticato. Strada rossa Aprile 1973 FIORI DI MAGGIO Fiori di maggio. Chi mai scriverà le vostre segrete corrispondenze. Bianchi grappoli della robinia, dal profumo lascivo. Languore di coppe che traboccano, di essenze inutilmente versate. Mistico papavero. Nella voluttà c’è liberazione che porta alla trascendenza. Capolini di camomilla bianchi e gialli. Riposante frescura di un’erboristeria da convento. Pace di un amore coniugale. L’ombra dei pergolati nell’afa pomeridiana. Vaghe ninfee. Fiore dell’oblio, dei sentimenti perduti. Nei paradisi di tenebre splende la tua astrale bellezza. Fiore delle vertigini, o forse, degli assurdi arabeschi del destino. Gelsomino dal profumo notturno. Il lusso. Le supplichevoli carezze di amanti assenti. I lunghi attimi della solitudine dopo le fantasie dell’amore. Cara e dolce immagine, nella malinconia della sera. Maggio 1973 SERE DI GIUGNO Vorrei piangere sul profumo di un fiore. Vorrei piangere, nella brezza di questo viale, fra le ombre che accarezzano. In questo lungo viale dei tigli, grigio e smorto nella sera. Con una mezzaluna che sfuma nel cielo del crepuscolo. E con delle ragazze bionde che ridono in lontananza, surreali, irraggiungibili. Non serve chiedersi il perché. Vorrei solo una musica dolce per consolare il cuore che si è illuso, per rendere meno acuto il bisogno d’amore. Basta così poco. Basta una sera come questa, nella quale non si sa più dove finisce il passato e incomincia il presente, dove incomincia il sogno e finisce la realtà. Minerbe - Giugno 1973 SERE DI LUGLIO Strani accordi sulle tastiere della bellezza. Celeste e rosa. E nero. Silenzi come preludi. Alberi color del fumo, all’orizzonte. Una sensazione di vastità, di purezza. Ecco la sera, dai vuoti silenzi e dai colori dolcissimi. Mistici acquerelli. I campi di orzo e di grano scoloriscono. Il posto delle lucciole, nella pianura, attende me... Via Guanti - Luglio 1973 NOTTURNO Una piazza deserta, di notte. È come camminare in un sogno che si ripete.... C’è il vento freddo che sussurra parole proibite. E c’è la presenza furtiva dei gatti e delle ombre stregate. Gli edifici, con le imposte chiuse e la loro architettura bizzarra, appaiono distorti, remoti. In uno di essi qualcuno veglia perché crede in me. O forse no. Chissà. Una lunga fila di lumi giallastri che oscillano sperduti tra le fronde degli alberi, nei viali bui. Le pozzanghere sul selciato, luccicano tristemente. Minerbe - Luglio 1973 DIPINTO Un laghetto di campagna, poco profondo, affollato di erbe. Il verde smeraldo predomina: negli alti ciuffi di canne e nella lente acquatica. Si liquefa complicandosi nella superficie scura dell’acqua. La scena ha la fissità dell’irreale. Non c’è vento. I piccoli fiori bianchi e gialli lungo il pendio delle rive sono immobili. E così è per i due carri senza sponde lontano, sulla destra, per il sole arancione oltre le fronde degli alberi nel bosco vicino. Una cascatella anima il paesaggio con un gorgoglio sempre uguale. Intorno, la piatta immobilità della campagna che tocca il cielo di madreperla. Non sembra esserci niente di vero. Proprio come in un quadro sbiadito, appeso al muro. Ca’ del lago - Agosto 1973 MAYA Lettere come stelle. Sillabe come nebbia lieve o giochi di luna tra i rami. Vorrei che le mie parole fossero carezze, e sospiri, e baci.... In questa notte che intreccia finzioni e profumi, cara, dimmi solo bugie. A bassa voce ti seguirò nel più labile di tutti i paradisi, là dove ogni cosa è illusione, dove gli ori e le gemme sono di cenere e dove i sentimenti e le gioie non sono altro che inganno e frode. Sarò un capriccio segnato nella linea del destino, sulla tua mano bianca. Sarai l’amore, perché l’amore è anche parole. Nelle chiuse intimità della notte, a volte, solo il vento accenna ai sogni degli amanti smarriti. Agosto-Settembre 1973 LUCE D’AUTUNNO Il luppolo in archi pendenti, e il rosso vermiglio delle bacche, nella giornata chiara. La strana simmetria dei funghi. Amo questo paesaggio lento, settembrino, intriso d’acqua, screziato di giallo. Ciuffi rossastri di saggina fra le colture secche del mais. Il perenne oscillare delle tife, negli stagni quieti. Colonnelli (Angiari) - Settembre 1973 ARABESCHI I piccoli paesi di campagna sono affascinanti nelle sere d’estate. La brezza tiepida porta profumi, e un nome fatidico di donna... Anna... Le strade semideserte sono piene di segreti. Ma a volte, una semplice finestra illuminata basta per rivelare l’agitarsi incessante delle passioni, sotto la superficie della routine. Qui, i sentimenti si infrangono in mille diverse verità. Qui, uno sguardo nel buio o un gesto, svelano complessi giochi d’amore, o l’esistenza di sofferenze e piaceri, soffocati dal silenzio. Morubio - Maggio 1974 NOSTALGIA I luccichii delle gemme. Tintinnii. Un sorriso che non so comprendere suscita ricordi indistinti e nostalgici. In lente oscillazioni va componendosi e scomponendosi un paesaggio troppo amato. Il profumo dei gelsomini accresce l’irrealtà della notte, dilatandola in una sospensione di attesa. Luglio 1974 BREVE INCONTRO Annamaria, questo amore improvviso d’autunno, non avrà risposta. Domani si scioglierà nei cieli grigi alla ricerca del calore portato via dalla pioggia. Nel silenzio di questo attimo la tua bellezza si rivela languida. Lo sguardo che fugge nella campagna infinita rende più misteriosi gli occhi. Le tue parole nella brezza fredda, hanno un tono sommesso, come di un cuore che piange. E nei colori evanescenti e fluidi si specchia il tuo volto leggermente triste, ma così, sembri ancora più pallida. Settembre 1974 VISIONE Dai campi di stoppie, soffia un vento gelido per disperdere i sogni d’amore. E quegli alberi, paiono lavori di traforo sullo sfondo del cielo. Poi, fra i cardi passa una donna bionda. La sua bellezza è assoluta, senza confini. Ha una dolcezza fredda, il languore e l’indifferenza di una dea. I fiori del topinambo si piegano sui lunghi steli, e la visione si stempera nel giallo. Strada rossa Fine settembre 1974 CREPUSCOLO Là è la notte. La notte viola, la notte immensa. I colori tumultuosi del tramonto a poco a poco sbiadiscono in una trasparenza giallognola. Ombre fuggono come sogni. I rami degli alberi si distinguono nudi e neri, controluce. Via guanti - 19 Novembre 1974 INVERNO Vortici di bellezza discendo, in questa sera fredda. Il paese appare sognante nella luce rossastra. Le vecchie mura merlate ostentano lapidi e uno stemma coronato. Una ragazza sola, dalla sua finestra contempla questo ristagno di quiete. Io cammino lentamente, seguendo i lampioni ancora spenti, verso la grande distesa dei campi, in fondo alla via. Veronella - Dicembre 1974 VARIAZIONI D’AMORE SOGNO D’AMORE Giorni di noia, giorni di sale, giorni di inchiostro, giorni di sabbia... Attimi, avvolti nella foschia violetta versano, ad ogni tuo sospiro, nel profumo del calicanto, questo stupito piacere. Impalpabili cortine di rugiada e cenere formano cerchi chiusi. Il sapore di questi momenti è quello dell’erba e dell’acqua, a primavera, sotto un cielo d’argento annerito. È un inutile illudersi, è un leggero fruscio di veli all’orizzonte, prima della caduta della pioggia. Ca’ del lago - 3 Marzo 1975 PASSEGGIANDO Un filo di perle sulla lana bianca sono la cantilena dei tuoi “no”. Sotto la dolce pioggia ogni tuo sorriso svela e fa dimenticare la solitudine di questo pomeriggio intorno a noi. I lumi sussurrano, il cielo si oscura di tende e si cinge di un anello di fuoco. Dietro le persiane chiuse, le carezze e gli sguardi. Nella pioggia, in questa dolce pioggia la ricerca di te non ha mai fine. Veronella - 20 Marzo 1975 COLPO DI SOLE Apparenze curvilinee. Flessuosa promessa d’ambra e di schiuma, bionda, bianca, viola. La profondità della notte ritaglia contorni luminosi, come una nube di innumerevoli fiori. E dopo i fiori, le confidenze. La lieve ondulazione dei tuoi gesti, che si scopre nel preziosismo delle seduzioni e dei rimpianti. Aprile 1975 UN ALTRO POCO Fiotti di luce rosa. Dopo di te, le immagini levitano nell’irrealtà del ricordo. Profumi vaghi e la lontananza in questo indugio serale nella dolcezza. Sospirati accenni e sorrisi. Il silenzio ancora tremola del vellutato fru-fru dei tuoi sogni. Veronella - Maggio 1975 DA SOLO La sera che verrò da te sarà una sera come questa. Con il sole al tramonto mi metterò in viaggio e nella bellezza indefinibile l’aria avrà il tepore dei desideri. I boschi, le messi. Dei fiori rosa sull’acqua verde. Con il cielo color perla ti cercherò. Per le strade ingannevoli del crepuscolo; nei volti che la poca luce fa travisare. L’oscurità, sotto i vecchi alberi del parco, sarà percorsa da fremiti come di vita. Ca’ del lago - Luglio 1975 SENTIMENTI Tendine bianche che il vento solleva fuori dalle finestre nella notte d’estate. Tenerezza dei sensi. Il tuo corpo di alabastro, il suo lento ritrarsi in strisce d’afa e di nebbia. Sguardi che all’improvviso diventano maliziosi e la luna, fioca nel cielo grigio. Veronella - Luglio-Settembre 1975 BALLERINA NUDA Solo Verlaine, solo Verlaine, in questa sera con la luna in vestaglia, densa di vapori e sfinimenti, e con il cielo tutto a strisce. Pallide lacrime - o sono gocce di sperma? fanno dimenticare la notte e l’attesa. Lasci piaceri di brina sulle corde della vita. Tutto un mondo che danza intorno ai riflessi di piccole luci tremule. Luglio 1977 SOLO IN LUNA CALANTE In via Fontana c’è una chiesetta, un vecchio pozzo diroccato, alcune capre. Delle bambine che giocano sugli alberi, i gigli dentro le salette. Pentacoli e filtri delle streghe in fondo agli orti in salita; una gallina nera. E oltre i campi di patate cresce la cicuta. Giugno 1978 TEMI SURREALI A Renè Magritte 1 Forzieri di luce motteggiano le tue spirali dentro coppe di ambrate seduzioni. Una danza di spilli ha stregato per sempre il mio cuore. L’orologio della penitenza graffia e ritorce altri amori. Mi lasci stremato, sulla schiuma del sole. E ti disperdi nella traccia amara del rossetto. Marzo 1980 2 Fiaccole grigie si incontrano fluide e senza meta. Gioielli dai tenui luccichii d’astri. Non mi importa di conoscere te. Nel vapore lascio trascorrere i giorni. La noia distende gli animi, inanellati di tristezza. Non ho più voglia di uscire e l’amore mi spaventa. La vita è fatta di sogni ed io ho scelto questo. Marzo 1980 3 I fiori di luna rimangono sterili e senza forma. Nelle luci spente, i riflessi dello zinco, del ghiaccio e dello zaffiro. Trecce disciolte ricadono sul raso. Guglie modellate da un tenue suono di conchiglia. Ci sono manciate di perle, bianche e blu, finché un sorriso cancella ogni cosa. Marzo 1980 4 Candelieri rovesciati giacciono sul marmo. Il lento ripetersi dei giorni rinchiude celle piene di stanchezza. Novità senza fine, dai richiami freddi e dorati. Il lavorio dei pensieri cesella disegni dalle molte prospettive. Lasciarsi andare, sul rotolio degli attimi, dentro gusci di madreperla. Marzo 1980 5 Sulle onde del sogno ritrovo i palpiti colorati. Lampioncini di rugiada saltellano ritmici. Le fronde, come capelli, scoprono occhi da orchidea. Un olio di luce bagna tutte le cose, e la campagna rabbrividisce.... Marzo 1980 6 Le ciliegie celesti rincorrono l’osservatore. Rapsodie della brezza mettono in fuga cappotti e vecchie civette. Il destino adesso fluttua dai lampadari, in scherzi color dell’orzo. Braccialetti e profumo di saponette. Mentre i bianchi reggiseni di pizzo, stanno ad asciugare. Aprile 1980 7 Le foglie di melissa sussurrano dolci cose. Fresche stagioni dal profumo di mele. Albe come limbi lucenti distese su risa di donne. Specchi bagnati di pioggia. Fra il cinguettio degli uccelli passano sfilacci di cotone, imbevuti di inchiostro. Aprile 1980 8 Sono dei sempreverdi in un mare di coriandoli. Sono catenelle d’argento rivolte verso il sud... Gli spiritelli dell’aria accendono file di gomitoli. Reticelle d’oro e di velluto racchiudono i tuoi pensieri. Un millepiedi d’avorio striscia fra i rintocchi della mezzanotte. Aprile 1980 9 I campanelli dell’aurora risvegliano il desiderio. Gioie e follie scivolano discinte. La tua nudità ha il candore di una preghiera. L’ambra e la seta. Un tocco di corallo. Aprile 1980 10 È stato per magia che hai dipinto le tue ciglia. Coroncine di note corrono sullo zucchero. Un bacio di lillà. Una gonna; una piuma. Fiocchi e capricci profumati alla menta. Aprile 1980 11 I limoncini di gesso cantano una ninna-nanna. Della biacca si versa, punteggiata di distrazioni. Di notte giocano l’ombra e la cera. Una chitarra sugli alberi, dimenticata fra i ventagli. Aprile 1980 12 Vagina di lusso colorata col rimmel. Ombretti di cipria. Lune stanche di andare su e giù. Seminuda sulla lana e sui pettini ti fai bella. Passioni al guinzaglio vanno in punta dei piedi. Dentro bolle di insincerità, tra frange di stelle. Aprile 1980 13 Un sole ovale fluttua nel cielo, dolcemente, dolcemente... Farfalle sono canzoni, rosse e bianche. Un latte blu scorre sui tetti dove si ode un lontano miagolio. Agosto 1980 14 Nubi d’oro e diademi di cristallo. Stelle bianche scintillano nel buio della bellezza. A forma di anelli, di raggi di luce ed acqua. O di lunghe, rosee infiorescenze. Agosto 1981 15 Viale delle robinie. Viale profondo di velluto bianco e verde con cascate di usignoli. Viale perduto della vita. Viale di lumi rossi nelle lanterne del sole. Maggio 1985 GIRL Ragazza con le lunghe trecce, che guarda la luna, stesa sull’erba, in gonna bianca. Ragazza che attinge l’acqua dal pozzo; o culla una bambola sotto le stelle. Ragazza che si pettina davanti allo specchio, si dà la cipria o il rossetto. Che legge la fortuna nelle carte o gioca con gli spilli, nascosta dietro le tendine. Ragazza che chiacchiera, ma racchiude i segreti. Ragazza bella e misteriosa. 2011 BAMBINA SOLA Bambina sempre in casa, che gioca da sola con le bambole; che nei giorni di pioggia sta dietro i vetri della finestra. Visetto smunto, capelli sciolti, a volte con le trecce. Vestitino bianco. In inverno sta seduta dietro la finestra a guardare il tramonto, i passanti, il tempo che fugge, la vita che va... Giugno 2013 Da Primi Versi MARZO Adesso che il cielo è celeste e l’acqua rosa. Adesso che i cani guaiscono. Adesso che le luci tremolano lontano all’orizzonte. Adesso che la sera ci giunge cara. Adesso che le ragazze fuggono verso il sole e l’amore. Adesso è marzo. Ca del lago marzo 1969 DICEMBRE Cieli di dicembre: chiare e nitide distese di gelo. Terra di dicembre: arida, arsa, gravida di nebbia. Notti di dicembre: nere ed eterne, trafitte dalle stelle. Donne di dicembre: vane e languide bellezze, fasciate dal crepuscolo. 1969 DEDICATA A UNA BAMBINA Piccola Lucia, prega, affinché il mondo di dolci promesse, nel quale ingenuamente confidi, conosca anche un solo frammento della tua gioia semplice e serena. Prega, affinché l’abisso di male e di iniquità, non abbia mai a contaminarti. Prega, affinché l’amara infezione della cattiveria, non dilaghi ulteriormente sulla terra. Prega, affinché non si espanda il dolore. E, prega per tutti coloro che soffrono, per coloro che odiano e che non sanno più amare. Prega per gli illusi, per gli sconfitti nella vita, per quelli affranti dallo spettro della miseria, dell’ignoranza, della malattia, della vecchiaia. Prega per tutti gli uomini, anche per coloro che sono felici, o che ti sembrano tali. Piccola Lucia! Prega affinché il Dio buono e giusto, che ora invochi, e che è in te, non muoia, assieme alla tua giovinezza. Settembre 1969 APRILE Bianca era la luna. Bianca fu quella notte d’aprile. Bianca era la follia che ci prese. Bianca era il tuo nome. Stradina Cabianca- cimitero aprile 1970 LA CASA ABBANDONATA Casa fredda e deserta, ammantata di funebri silenzi, intristita dai ricordi di un passato nebbioso e perduto... Nei tuoi ovattati recessi, nelle penombre sepolcrali delle tue anfrattuosità, scopro mille nascosti segreti, sfuggenti, inafferrabili; porto alla luce i resti di felicità inaudite! Un sapore di cose amate e perdute, una sfibrante carezza che evoca diafani e vellutati chiari di luna, angosciose vertigini, languori mortali. Gelide penombre, liquide sensazioni di calore asfissiante e dolce; profumo di talami inviolati; fuga di stanze infinite e vuote. Casa vuota e silenziosa, talvolta sembri rabbrividire di palpiti ineffabili, ma sai custodire il tuo segreto, sai sottrarre vita e calore ai tuoi occasionali visitatori, sai diffondere una strana inquietudine. Tu vivi e soffri, forse, ma inoltrarsi in te significa contrarre una segreta malattia, una febbre incurabile. Un vorticoso delirio che spinge all’annientamento, perché tu sei, avvolta nei veli, il multiforme fantasma della voluttà, dell’amore e della morte! Ottobre 1970 FIORI DI GHIACCIO Bianchi coltelli, su freddi seni di donna. L’azzurro del ghiaccio è nei tuoi occhi, e il funebre gioco di danzatrici nude in un camposanto. Candore di croci e di neve. Sussurri di spettri in un convento: è la tua voce. Oh! Sognare insieme, accanto al fuoco, guardando le monachine salire su per la cappa. Sui tetti, i neri e contorti comignoli seguitano a fumare, nel cielo quasi sereno. Febbraio 1971 LE CASCATE DI LUGLIO Follie! Follie! Follie! Amo, negli indiavolati pomeriggi dell’estate, ubriacarmi di sole, nudo, tra il fragore insopportabile degli alberi, della luce, del caldo. La natura pulsa ad un ritmo forsennatamente veloce. L’animo di distende… quasi non si avverte più. Ora c’è il corpo, stremato dalla fatica e dal sudore, ci sono gli infuocati orizzonti, i miraggi, gli angeli e la tortura della sete. Tutto brucia, tutto arde, si consuma, si spreca, senza rimpianto, senza gioia. Rimangono solo i deserti: ma sono deserti di fiori, bianchi di luce, e poi ci sono gli orizzonti di cristallo, ci sono gli angeli, ci sono… Luglio 1971 LA RIVOLTA Società: Re, Ciabattini, Principi, Papi, Prostitute, Tiranni, Despoti, Barbieri, Ladri, Becchini, Dottori, Astronauti, Soldati, Pederasti, Poeti, Alienati, Dei, Innamorati, Giudici, Carnefici… Società! Amo la società. Amo il disordine, l’incoerenza, il caos. Vedo il caos regnare ovunque, nell’universo e nel mio cuore. Amo la stupidità, la brutalità, la pietra, il vuoto, il dolore, la morte, il destino, il caso, il nulla. Inverno 1971 1972 FRATELLANZA Mi rivolgo a te, negro, carcerato, disadattato, hippy. Non ti parlerò di religione. So che soffri! Sono impotente, debole, non posso fare niente per te. Fratello! Le mie mani sono vuote. Se sei malato, non ti guarirò, se ti dibatti nella miseria, nell’ingiustizia… Non ti parlerò d’amore, perché l’amore non ha senso se non c’è qualcuno che dona, ed io non ho nulla da darti. Non ti parlerò di Dio. Troppi Dei crudeli hanno preteso tributi elevatissimi dall’umanità. Non esiste la giustizia. Uomo! Non credere alle promesse degli uomini. Non credere alle mie parole. Inverno primavera 1971 1972 LA NOTTE DEI FANTASMI Alberi scheletrici oscillano nel vento, sotto la luna. I rumori di un vecchio ciabattino al lavoro, si odono distintamente provenire lontano, dai campi lugubri; e strane grida di bambini che si rincorrono giocando; e i sussurrati singhiozzi di un’innamorata che soffre, in compagnia dei ricordi. Nessuno! La notte è gelida. Il vento cigola, ciangotta, spazza i sentieri morti dei campi. Gli uccelli tacciono. Solo gli alberi scheletrici dondolano nel vento, sotto la luna. Cabianca Inverno 1971 1972 NEL BOUDOIR Profumo di femmina e di sperma si spande in questa notte cupa. Nel caldo riverbero di una stanza, chiusa da cortine di densi effluvi, nelle tue umide mollezze, nel candore delle tue delicate sinuosità, si spegne la mia sete, si sciolgono le mie forze. Marzo 1972 LA CADUTA DEI PETALI Lieve armonia di profumi, nella dolcezza del mattino. Ricordi che cadono: nivei splendori. Lunghe carezze di amanti assenti, i loro sospiri profondi ancora una volta intorno a me. E gli inganni, i giuramenti… i baci spossanti. Il vento li porta con sé, sull’erba, nell’acqua, più lontano ancora. Bianchi petali. Giovinezza che fuggi, lontano da me. Aprile 1972 PAROLE D’AMORE Parole come perle, che cadono nel latte. Nel giardino abbandonato, fruscii di veli e smorti luccichii rosa e verdastri. Fantasmi lievi passano fuggenti e silenziosi, come sfilacci di sogno che vanno alla deriva. Le note flebili di violini evanescenti, nella sera di aprile. La seta di giuramenti insinceri. Lo sfarfallio di mille e mille promesse fatte di vuoto. Su tutto, i chiaroscuri del crepuscolo. Aprile 1972 PRIMAVERA Fata di luce. Mistica filosofia dell’Oriente. Scintillio di seta e di gemme. Diafano indumento di una vergine. Primavera. Coro di grazia. Primavera. Frutto di giada. Profumo di cristallo. Primavera. Fulgida cornice, per lo specchio dell’amore. Maggio 1972 VAGABONDO Oh! Lasciatemi la libertà di queste sere di Maggio. Il profumo di fiori e di baci dei suoi lunghi crepuscoli. La carezza tiepida e sognante del vento. Le lacrime melodiose, di una stella nel cielo. Strada rossa Maggio 1972 TAM TAM Amo la mia Loretta, quando piange, quando prega o dice parole d’amore. L’amo mentre piscia, caca e quando si masturba. Tu puoi fingere, mentire, tradire. Puoi maledire, bestemmiare. Implorante perdono o ebbra di collera. Pura o viziata. Loretta, Loretta. Per te diventerò incantatore di serpenti o poeta. Per te leggerò le stelle, esorcizzerò i fantasmi, darò vita alle chimere. Giugno 1972 I RITI DELLA LUNA CALANTE I pastori caldei, gli astrologi medievali, gli amanti furtivi, i poeti maledetti… Quanti occhi, ora spenti, in un punto dell’eternità si sono alzati per contemplarvi, Astri, sprofondati negli abissi del cielo notturno. E in questo vi è tutto l’anelito della Vita di comprendere se stessa, lo stupore dinnanzi ai millenni, il rimpianto dell’esistenza che fugge, il ribrezzo della morte, il grido del poeta per esprimere l’inesprimibile. Bassa sui covoni di fieno sorge la luna calante: una luce pesante, apocalittica si diffonde sui campi bui, si specchia nelle pozzanghere, rivela i resti di un antico falò. Nella notte estiva chiusa e umida, vanno anche i miei pensieri, i mille interrogativi sulla vita; il rapimento di fronte al fluire dei millenni; il timore di non essere che un attimo, una nota, nella turbinosa canzone dell’eternità; il grido del poeta per esprimere l’inesprimibile. Luglio Agosto 1972 ESPERIMENTO ARTISTICO Poter essere rondine, roccia, astro o fiore. Poter sperimentare il cosmo con radici, tentacoli, orbite, ali. Poter essere nebbia sospesa sui campi, acqua vorticosa del fiume, o questa bambola spezzata portata dalla corrente. O questo sole morente d’autunno, così scialbo, così triste. O quel pescatore grigio sull’isolotto di sabbia. Poter essere campanile, profumo di bosco, sospiro di donna, lucignolo di candela, sera settembrina… 6 Settembre 1972 QUADRI D’AUTUNNO Nell’ansa di un corso d’acqua si duplica la magica monotonia dell’autunno. Scenari policromi, in lente sequenze, sotto cieli grigi. Una bruma vaga, nella lontananza, sfuma e offusca i contorni delle cose: alberi, selciati, comignoli, fontane, licheni, fienili. L’acqua ristagna sui campi scialbi, dove i colori diluiscono… 0ttobre 1972 Sergio Bissoli scrittore bibliofilo regista NOTTURNE CAREZZE. VARIAZIONI D’AMORE. TEMI SURREALI. Tre brevi raccolte di liriche: decadenti; simboliste; surreali. Il distillato di una vita dedicata alla Poesia. Su Youtube: bissolis

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