sabato 12 dicembre 2020

OCCULTISMO SPIRITISMO WICCA

Sergio Bissoli

OCCULTISMO SPIRITISMO WICCA

 

 

 

 

INDICE

Halloween

Cubo di Rubik

Spettri nella realtà

Spiritismo

Spiritismo e parapsicologia

Teoria e pratica della veggenza

Impariamo i tarocchi

Magia naturale

Stregoneria popolare moderna

Una strega per amica

I tarocchi e l’erotismo

Psicocinesi

Il pendolo

Portafortuna amuleti talismani

Sistemi campagnoli di guarigione

Le rune

Le 9 pietre

Sistemi campagnoli per predire il futuro

Paganesimo e vita

La cartomanzia

Misteri della campagna veronese

Sarah e i fantasmi

Le bambine che vedevano le fate

Bibliomanzia Tecnica per predire il futuro

Introduzione alla geomanzia

Maschio o femmina?

I 7 sassi

Uomini e Dei

Folklore

Misteri della campagna veronese

 

 

 

 

 

 

 

IL 31 OTTOBRE E’ HALLOWEEN LA FESTA DEI FANTASMI

Storia, usanze e significato.

 

La frase inglese All Hollows Ewe significa letteralmente Vigilia di tutti i santi ed è stata contratta in Halloween. Essa deriva da una festa pagana più antica: la festa dei morti o degli antenati.

Il 31 ottobre è la festa di mezzo autunno, situata a metà fra l’equinozio d’autunno e il solstizio d’inverno. Era il giorno dedicato ai morti e agli antenati. La simbologia è chiara: le notti lunghe, la morte dell’estate, la fine del caldo. In questa notte, secondo la tradizione, i nostri parenti e amici morti tornano a salutare i viventi.

Le usanze: le maschere da vecchi avevano lo scopo di travestirsi e immedesimarsi nel defunto, per vedere,  sentire come lui e quindi comunicare. E’ una forma primitiva di medianità.

Durante Halloween si festeggiava il Terzo Raccolto. Il primo raccolto riguardava frumento, orzo, segala… Il secondo raccolto mais, barbabietole, zucche, patata… Il terzo raccolto consisteva nell’uccisione di animali diventati inservibili al lavoro dei campi, da affumicare, salare e conservare per l’inverno.

Festa di passaggio, festa di transizione che segna il passaggio dall’estate all’inverno. Nella notte di Halloween si accendevano falò, dove si bruciavano fantocci raffiguranti le cose brutte e tristi dell’anno trascorso. I cibi tradizionali erano quelli di stagione e soprattutto le rape e le zucche.

 

 

 

 

PREDIRE IL FUTURO CON IL CUBO DI RUBIK

 

Ricordate il Cubo di Rubik? Questo giocattolo era di moda negli anni 80 e ogni ragazzino ne possedeva uno. Ebbene, forse non sapevate che questo cubo può servire per prevedere il futuro.

Ogni oggetto che possiede molte combinazioni è adatto a prevedere il futuro. Esempio: le carte, i dadi, un mazzo di stecchini che lanciandoli si posizionano in molte maniere, gli spilli, i fondi di caffè, le gocce di cera lasciate cadere nell’acqua che formano figure, i sassolini colorati, eccetera.

Con gli Arcani dei tarocchi abbiamo 22 possibilità. Con la geomanzia 16. Con l’I King 64. Con le carte 52. Con il cubo 6.  (Con stecchini, spilli, cera, le possibilità sono tante quante le figure che abbiamo stabilito in precedenza).

A ogni possibilità colleghiamo un significato e così creiamo un codice.

L’operatore deve stabilire un codice che assegni a ogni combinazione una situazione della vita reale. Esempio: triangolo = nascita; cerchio = morte. Spilli con la punta in alto = progresso; spilli con la punta in basso = regresso. Eccetera.

L’operatore deve mescolare le combinazioni; estrarne una a caso; interpretare servendosi del codice.

Esaminiamo brevemente il cubo di Rubik, per coloro che non lo ricordano bene. Il cubo ha 6 facce. Esso è formato di tanti piccoli cubetti colorati che ruotano fra loro formando un numero altissimo di combinazioni.

Nel cubo nuovo ogni faccia ha colori differenti: giallo, blu, nero, bianco, rosso, verde. Questi colori si mescolano fra loro quando ruotiamo il cubo, creando appunto molte combinazioni casuali.

Se osserviamo una faccia vediamo che è formata da 3 file di quadrati, cioè 9 quadrati colorati. I quadrati colorati possono cambiare posizione. Il quadrato al centro di ogni faccia  non cambia mai. Noi ci serviremo di una sola faccia da interpretare, quella con il quadrato bianco al centro. (Avremmo potuto stabilire qualunque altro colore; l’importante è adottare un colore e non cambiarlo mai).

Il significato dei colori è quello analogico, adottato anche dalla psicologia:

GIALLO: giorno, attività, avanzamento, progresso.

BLU: notte, riposo, quiete, stasi, nessun cambiamento.

ROSSO: sangue, guerra, pericolo, sconfitta.

VERDE: bosco, difesa, vittoria.

BIANCO: luce, coscienza,  razionalità.

NERO: buio,  inconscio, irrazionalità.

 Per conoscere l’esito di un avvenimento, formulate oppure scrivete la domanda. Esempio: Riuscirò a superare l’esame? Conoscerò quella ragazza? Troverò lavoro?

Adesso con la mente vuota dai pensieri, ruotate il cubo alcune volte. Quando vi fermate, cercate la faccia con il quadrato bianco al centro e interpretatela.

Osservate quale è il colore predominante, rappresentato dal maggior numero di quadrati; quale è il colore scarso; quale è il colore mancante. Esempio: 3 rossi: sconfitta probabile. 2 gialli: buona attività. 2 neri: destino, intuizione. 1 solo bianco: valutazione poco chiara dei fatti. (il quadrato centrale non conta; ricordiamo che è solo un contrassegno per stabile quale faccia del cubo dobbiamo leggere).

Se invece desideriamo conoscere una sequenza temporale, guardando la faccia prescelta stabiliamo che: prima fila in alto = passato. Fila mediana = presente. Fila in basso = futuro.

Oppure fila in alto = futuro vicino. Fila mediana = futuro lontano. Fila in basso = valutazione dell’avvenimento.

La teoria per spiegare la precognizione ( conoscenza del futuro) è la seguente. La mente inconscia possiede una conoscenza della realtà oltre le barriere dello spazio e del  tempo. Ma esiste una soglia chiamata Limen, che impedisce che queste informazioni salgano alla coscienza.

Un metodo di precognizione è un codice dove ogni segno rappresenta una risposta. Dopo aver formulato la domanda ci poniamo in uno stato di coscienza assopita, cioè non vigile, e ricaviamo una combinazione apparentemente casuale di segni. Con l’addestramento la combinazione dei segni diventa la risposta cifrata che desideriamo. Solamente così, cioè essendo cifrata, la risposta riesce a oltrepassare la censura del Limen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SPETTRI NELLA REALTA’       

 

L’Inghilterra vanta una lunga tradizione di fantasmi, di case infestate e di cacciatori di fantasmi.

Harry Price 1881 — 1948 studiò i fenomeni del Rettorato di Borley, la casa più infestata in Inghilterra.

Peter Underwood (vivente) appartenente al Ghost Club, dopo 40 anni di ricerche e appostamenti notturni in case infestate è diventato una autorità in materia e ha scritto moltissimi libri. Nella sua GUIDA AL CACCIATORI DI FANTASMI egli scrive che esistono differenti generi di spettri:

1 Residui psichici. Questi spettri appaiono sempre nello stesso identico modo, riproducono gli stessi gesti, ripetono gli stessi suoni come in un film. Essi seguono i percorsi del vecchio edificio; ad esempio passano un muro se una volta lì esisteva una porta che in seguito è stata murata. Forse si tratta dei residuo psichico di un vivente che in condi­zioni favorevoli può essere percepito da un osservatore sensitivo. Appena l’osservatore si sposta lo spettro scompare perché cambia l’ango­lo di visuale.

2 Spettri storici. Sono spettri che sembrano legati ad antiche dimore e che sono diventati famosi. Es. la Dama Bianca.

3 Spettri ciclici. Sono spettri che appaiono solo in un certo periodo di tempo seguendo ricorrenze annuali, decennali, secolari...

4 Spettri moderni. Si tratta di spettri di persone morte recentemente. Esempio lo spettro del pilota Bob Loft visto circa 20 volte dopo che il suo aereo dell’Eastern Airline Volo 401 si è fracassato in Florida nel dicembre 1979 uccidendo 101 persone.

5 Spettri dei. viventi. Gli spettri di persone addormentate o in stato di incoscienza sono stati visti da parenti o amici. A volte durante il sonno lo spirito (il doppio) del dormiente lascia momentaneamente  il corpo.

6 Spettri di moribondi. Categoria molto comune. Spettri di persone in punto di morte appaiono talvolta ai parenti, ed essi comprendono che il loro familiare è in pericolo.

7 Spettri di famiglia. Sono apparizioni di figure simboliche (es. Dame velate, Banshee che piangono in Scozia...) che preannunciano la morte di un familiare.

8 Oggetti infestati. Sono oggetti che ritengono la influenza, buona o malvagia, del loro possessore.

9 Spettri fraudolenti. Sono frutto di frode per burla o gioco.

1O Spettri dei morti. Sono spettri di persone decedute da poco che appaiono per un breve periodo ai familiari o amici con uno scopo ben preciso: riparare un torto, rivelare l’esistenza di un testamento, ecc.

11Spettri di animali. Molti spettri di cavalli, cani sono stati visti in USA e Europa; e anche spettri di gatti, pecore, uccelli, animali selvatici e perfino lo spettro di un maiale.

 

12 Poltergeist. E’ una parola tedesca e significa: spirito rumoroso. Non bisogna confondere i fenomeni poltergeist con gli spettri. Il poltergeis comprende manifestazioni paranormali tipo: sollevamento di oggetti, movimento di oggetti, lampadine che esplodono, acqua che sgorga dai muri, pioggia di pietre, ecc. Il fenomeno è documentatissimo e fotografato. Il poltergeist avviene in presenza di un adolescente psichico con conflitti, insoddisfazioni, frustrazioni. L’adolescente (o il giovane, o l’handicappato) scatena senza volerlo una energia sconosciuta e questa energia va a colpire gli oggetti. Il poltergeist scompare da solo con il tempo e non è mai pericoloso.

13 Infestazione. E’ la presenza, in un luogo, di manifestazioni pa­ranormali tipo: venti freddi, odori, colpi battuti, ecc. Nel poltergeist quando l’adolescente in crisi va via, i fenomeni cessano subito.  Nell’infestazione i fenomeni rimangono.

 

 

 

 

 

 

 

 

SPIRITISMO

Le persone, la storia, i fatti.

 

Lo spiritismo nasce nel 1847 a   Hydeesville, stato di New York USA. Nella fattoria della famiglia Fox si sentivano strani colpi e rumori. Le sorelle Margaret e Katie Fox di 15 e 12 anni, non si spaventarono. Esse inventarono un semplice codice (un colpo per ogni lettera dell’alfabeto fino a formare una parola) e chiesero alla presenza invisibile di rispondere seguendo questo codice. Così Margaret e Katie Fox riuscirono a dialogare con lo spirito di un mercante morto.

Una folla di curiosi arrivarono per vedere i fenomeni e molte persone scoprirono di avere doti medianiche. Incominciavano le sedute spiritiche. Nei salotti con le luci abbassate circoli di persone mettevano le mani sopra un tavolino, ponevano le loro domande e otte­nevano le risposte per mezzo di colpi e sollevamenti.

Lo spiritismo crebbe, si diffuse, diventò una moda e poi un movimento mondiale.

Dall’America lo spiritismo arrivò in Inghilterra, Francia, Germania, Italia.

Il francese Allan Kardec (1804 — 1869 ) raccolse tutti gli inse­gnamenti degli spiriti nel libro: Il  Libro degli Spiriti. Kardec formulò circa mille domande alle quali gli spiriti dettero risposte su argomenti quali: Vita dopo la morte,  Gerarchia spiritica, Spiriti guida, Missioni degli spiriti, Destino, Karma, Reincarnazione, Evoluzione. Sulla tomba di Kardec è scolpita l’epigrafe: Nascere, morire, rinascere, progredire, sempre.

Un medium è un intermediario fra questo mondo e l’Oltrernondo.

Grandi medium sono stati: Daniel Douglas Home (1833  — 1886).

Plorence Cook 1856 –1904.

 Eusapia Palladino (1854— 1918).

 Edgar Cayce veggerite.

Il brasiliano Lourival de Preitas guaritore per mezzo degli spiriti.

Leonora Piper di Boston.

Molte personalità studiarono lo spiritismo. L’astronomo Cami1le Flammarion; lo scrittore Arthur Conan Doyle  ideatore di Sherlok Holmes; l’ingegnere Gabriel Delanne.      Lo scienziato Thomas Edison tentò di costruire un apparecchio per le comunicazioni spiritiche. Egli scrisse:

Se la personalità sopravvive alla morte mantiene memoria, intelletto e conoscenze acquisite. Quindi se la personalità sopravvive alla morte è ragionevole concludere che quelli che hanno lasciato questa terra sono lieti di comunicare con quelli che sono rimasti qui.

        Lo scienziato Williarn Crooks scrisse: Non dico che questi fenomeni sono possibili affermo che esistono.

   Studiosi italiani sono: Ernesto Bozzano, il veronese Gastone De Bon, Massimo Inardi, Ugo Dettore, Sergio Conti.

Le Università di Oxford, Cambridge, Sorbona studiarono in maniera approfondita i fenomeni. P.W.H. Myers e Edmund Gurney fondarono nel 1882 a Londra la Sooietà per le Ricerche Psichiche per studiare fenomeni non prodotti da cause fisiche: battiti, luci, voci dirette, spostamenti di oggetti, materializzazioni, ectoplasmi, impronte, levitazioni, ecc. Un famoso cacciatore di fantasmi fu Harry Price (1881— 1948) che si occupò della Canonica; di Borley infestata dagli spiriti

Per le comunicazioni si sono adoperati vari sistemi;

 Il tavolino: le comunicazioni avvengono attraverso sollevamenti o battiti; un colpo per il SI’ due colpi per il NO.

Un bicchierino capovolto o una moneta (sul quale i partecipanti appoggiano le dita) posto su un tabellone con le lettere dell’alfabeto.

    La tavoletta Ouija: un triangolino scorrevole con una punta per indicare le lettere.

Le Planchette: un triangolino scorrevole con fissata una matita che scrive scarabocchi o parole.

La scrittura automatica: la penna è appoggiata sul palmo aperto della mano o tenuta dall’alto come un campanellino.  Oppure la voce stessa del medium.

Con la fotografia si sono fotografati ectoplasmi, materializzazioni, levitazioni.

Negli anni ‘60 lo svedese Jurgensen e il  tedesco Raudive

ricevettero messaggi dall’Oltremondo con il

registratore lasciato acceso in una stanza vuota e poi riascoltato. Era nata  la trans comunicazione elettronica.

Dopo di allora altri ricercatori hanno ricevuto messaggi con

La radio con la TV e addirittura con il telefono.

Con la meta visione si ottengono foto di persone defunte. Schreiber è stato lo scopritore di questa tecnica, usando videocamera, tv e registratore.

 

La procedura più moderna è la seguente: in un catino d0acqua si mette uno specchio rotondo e lo si agita leggermente. Una luce (o il sole) illumina questi oggetti. Una videocamera riprende tutto. Dopo 5 minuti si vedono al computer le immagini al rallentatore. Un fotogramma alla volta. A volte può apparire un volto di persona conosciuta. Attenzione a non scambiarla per le immagini della pareidolia, cioè immagini casuali interpretate in maniera illusoria. Esempio, vedere una nube a forma di cavallo.

 

 

 

 

 

 

Attualmente in America nello stato di New York si trova Lili Dale

la città dei medium dove pubblicano il mensile THE

 NATIONAL SPIRITUALTST SUMMIT.

Il centro di ricerca CONTINUING LIFE in Colo­rado pubblica il mensile CONTACT.

Il centro SETH NETWORK INTERNATIONAL pubblica il mensile

PERSPECTIVES dedicato alla vita e opere di JANE ROBERTS.

Il centro ASSOCIATION FOR RESEARCH AND ENLIGHTENMENT in 

Virginia pubblica un mensile dedicato a EDGAR CAYCE.

A Londra c’è THE SPIRITUALST ASSOCIATION OF GREAT BTRITAIN .

In Inghilterra c’è THE SOCIETY OP METAPHYSICIANS; THE SOCIETY OF PSYCHICAL RESEARC; il settimanale PSYCHICH NWS; il mensile TWO WORLDS; il mensile NEWSLETTERS pubblicato dal GHOST CLUB; URI GELLERS ENCOUNTERS dedicato alle  persone come URI GELLER.

 In Italia abbiamo: la rivista LUCE E OMBRA Piazza Azzarita 5 BOLOGNA. Il CERCHIO IFIOR di Genova. Il CIRCOLO DI METAFONIA E PSICOVISIONE  UDINE. Il bollettino del prof. GIORGIO DI SIMONE presso l’UNIVERSIPA’ dl NAPOLI.

 

 

 

 

           

 

SPIRITISMO E FENOMENI DI PARAPSICOLOGIA

 

 

Nel corso della storia, a intervalli, avvengono rari e delicati contatti fra questo  mondo e l’Oltremondo.

La letteratura è il mezzo ideale per raccontare esperienze psichiche, visioni di mondi interiori, sogni profetici,  messaggi dal subconscio... Così certi scrittori hanno adoperato la 1etteratura per narrare con competenza alcune di queste esperienze.

La mente umana è come un pozzo. In superficie c’è la coscienza,cioè la consapevolezza, il nostro io, quello che sta leggendo adesso, l’io che pensa razionalmente, che sente, che vede, che ha memo­ria, carattere.

Più sotto c’è una barriera chiamata limen. Più sotto c’è una barriera chiamata Limen.

Ancora più sotto c’è il subconscio che contiene tutte le cose che abbiamo dimenticato ed è l’archivio di ogni attimo della nostra vita passata. Quale prova abbiamo che esiste il subconscio? A volte dimentichiamo una parola e facciamo inutili sforzi per ricordarla. Poi dopo qualche tempo può succedere che la parola ci viene in mente improvvisamente, mentre stiamo pensando ad altro. Questo significa che quella parola non era perduta ma era archi­viata nel subconscio. Solo durante il sonno o con l’ipnosi possiamo scendere in questa parte della nostra mente.

Sotto il subconscio c’è l’io antico, l’io spirituale, ancora più profondo e più ricco. A questa parte della mente attingono, con l’ispirazione, artisti, inventori, veggenti, medium.

Il fondo della mente, che abbiamo paragonato a un pozzo, è in contatto con l’Oltremondo ed è la porta sull’Oltremondo.  Tutti i messaggi medianici, cioè le vere comunicazioni degli spiriti, provengono da questa porta.

Per raggiungerla dobbiamo addormentare la mente cosciente, distrarre la consapevolezza, e per fare questo esistono molte tecniche: meditazione, vuoto mentale, ecc.

Poi dobbiamo restare in attesa dei messaggi dell’inconscio. Però i messaggi autentici (veggenza, precognizioni) sono mescolati a fantasie, sogni, associazioni di idee. Dobbiamo imparare a distinguerli, con l’esperienza; i messaggi autentici posseggono un alto contenuto emotivo.

Pur essendo di grande interesse, sconsigliamo di fidarci ciecamente di questi messaggi.   

             

 

 

 

 

TEORIA E PRATICA DELLA VEGGENZA   

 

I sistemi di veggenza sono innumerevoli ma tutti si basano sullo stesso meccanismo di funzionamento.

Il veggente impara a memoria un codice di situazioni fondamentali della vita. Poi pone la domanda su un evento futuro. Sceglie a caso un simbolo del codice. Questo è la risposta alla sua domanda.

Da ciò si comprende l’importanza del codice che deve rappresentare tutte le possibili risposte.

Con un pendolo le combinazioni possibili sono due: rotazione destrosa = SI’. Rotazione sinistrosa = NO.

Con uno spillo lasciato cadere in una scodella d’acqua le possibilità sono 4: punta rivolta verso est INIZIO. Ovest = FINE.  Nord = NO.   Sud = SI’.

Con la Geomanzia le possibilità sono 16: Guadagno Perdite Pace Guerra Maschio Femmina  Evoluzione Involuzione Piacere Dolore Unione Solitudine Fortuna maggiore Fortuna minore, Inizio Fine.

Con gli arcani maggiori dei Tarocchi le possibilità sono 22.

Con l’I King sono 64 ; eccetera.

I simboli disponibili che rappresentano le future risposte sono pochi, se teniamo presente che le possibili soluzioni di un evento sono infinite. Poiché le possibilità della vita sono infinite abbiamo bisogno di un codice con un numero altissimo di segni.

Se io lascio cadere una catenella sul tavolo ogni volta essa formerà una figura diversa. Con questo sistema le possibilità sono infinite.

Se buttiamo 9 piccole pietre sul tavolo otteniamo ogni volta una disposizione differente. Con le pietre le possibilità sono infinite.

Dunque un codice con un numero infinito di possibilità, può applicarsi a un numero infinito di risposte. Adesso il problema è:

come possiamo imparare a memoria tutti i possibili segni di un codice infinito?

In un codice con un numero infinito di simboli dobbiamo imparare i simboli cardinali, che possono essere una decina. Poi dobbiamo imparare le varianti da applicare ai simboli fondamentali. Ogni simbolo fondamentale va moltiplicato per le varianti. E otteniamo così un numero sufficientemente elevato di possibilità.

Che rapporto esiste fra il risultato del codice e il risultato di un evento futuro? Ogni evento nell’universo è legato e coordinato a tutti gli altri. Ogni evento importante è legato e coordinato ad altri eventi importanti, a eventi meno importanti, a eventi insignificanti. Un evento importante è legato a un evento così insignificante come ad esempio il lancio di un dado? Sembrerebbe proprio di sì.

Con l’esercizio si crea nel veggente un rapporto sempre più preciso fra il risultato del codice, che è l’evento insignificante, e il risultato di un importante evento futuro.

 

 

 

 

 

IMPARIAMO A LEGGERE I TAROCCHI

 

Il mazzo dei tarocchi è composto di 78 carte. Esso comprende 22 figure, o trionfi, contrassegnate da un numero e 56 carte con semi di spade, denari, coppe e bastoni.

L’origine dei tarocchi è sconosciuta, forse egiziana o indiana. Di certo si sa che i tarocchi furono portati in Europa nel 1500 dagli zingari della Boeinia.  Molti  studiosi sono stati attratti dai tarocchi. Uomini illustri come Oswald Wirth, Papus, Eliphas Levi hanno dedicato molto tempo a studiarli.

Esistono vari tipi di tarocchi. Prenderemo in esame qui i

Tarocchi di Marsiglia. Esistono infiniti sistemi per leggere il futuro con  i tarocchi: descriveremo un sistema semplice che utilizza le sole figure chiamate anche Arcani Maggiori.

I 22 arcani maggiori rappresentano altrettante possibili

situazioni della vita. Ogni carta simboleggia una situazione fisica o psicologica. E ogni carta può riferirsi a una serie di situazioni simili a quella simboleggiata.

Ogni carta ha una sua carta opposta o complementare, poichè

In Natura ogni cosa ha il suo opposto o complementare. Esempio: il giorno la notte, la vita la morte, la gioia il dolore, ecc.

Per capire meglio i significati delle carte è utile abbinarle

a due a due, come nella sequenza qui indicata. Così ogni carta

è abbinata al suo apposto.

1/22   2/21   3/20   4/19   5/18   6/17   7/16   8/15   9/14   10/13   11/12

La carta N° I è chiamata il Bagatto. Essa rappresenta un ciabattino al lavoro. Il significato è: ogni attività guidata dalla ragione. Razionalità, logica.

N° 22 o zero il Matto. E’ la carta opposta e rappresenta un folle vagabondo. Significa: tutte le attività irrazionali, cioè non ragionate. L’ispirazione, l’improvvisazione, la fantasia.

 

N° 2 la Sacerdotessa. Colei che possedeva la conoscenza ma non la forza. Significa: la conoscenza teorica, i progetti, le idee.

N° 21 il Mondo. La conquista del mondo. La realizzazione pratica, la riuscita, il successo.

 

N° 3 l’Imperatrice. La consorte dell’imperatore assicura la discendenza, i figli. Il significato per analogia è: evoluzione, progresso, sviluppo.

N° 20 l’Angelo. Simboleggia l’uomo che cambia livello e diventa  spirito. Significa: inizio di un nuovo stadio o ciclo. Inizio di un nuovo periodo di vita.

 

 

N° 4 l’Imperatore  cioè il potere. Il comando, la padronanza di una situazione, la capacità di agire.

N° 19 il Sole cioè la luce. Luce, chiarezza, visione chiara delle cose.

 

N°5 il Mago (o Papa) si riferisce alle doti super normali, qualità psichiche, mentali.

N° 18 la Luna: con la luce lunare, di notte, ci possiamo ingannare o vedere, male le cose. E’ la carta opposta al mago poiché chi adopera le doti mentali può ingannarsi. Il significato per analogia è: inganno, frode.

 

 

 

N° 6 Gli Amanti: amore, scelta, libero arbitrio.

N° 17 Le Ste1le: nel significato di destino. Predestinazione

 impossibilità a decidere o scegliere.       

 

 

 

N° 7 Il Carro: è il carro del trionfatore e significa trionfo, guida

e anche viaggio.

N° 16 La Torre. La torre troppo alta crolla. Ogni situazione che dura

da lungo tempo inevitabilmente cambia.  Crollo, caduta, brusco cambiamento.

 

N° 8 La Giustizia: giustizia, equilibrio.

N° 15 Il Diavolo: squilibrio, ingiustizia,eccesso o mancanza.

           

 

N° 9 L’Eremita: concentrazione, ritiro, introversione.

N° 14 L’Acqua Una donna versa l’acqua da due vasi. Simboleggia la  mobilità, la fluidità dell’acqua, la sua adattabilità. Significa:

estroversione, socievolezza, facilità di scambi, di rapporti sociali.

 

 

N° 10 Ruota della Fortuna. Fortuna non per meriti personali.

N° 13 Morte. Fatalità, morte, fine di una situazione.

           

 

 

 

N° 11 La Forza. Energia, dinamismo, movimento.

N° 12 L’Appeso. Staticità, inerzia, immobilismo, impossibilità a muoversi.

 

Ora che avete compreso e memorizzato i significati delle carte potete incominciare a consultarle. Ponete la domanda in modo chiaro. Mescolate le carte, senza pensare a nulla. Continuate a mescolare finché le carte si inceppano.

 

Estraete 3 carte e mettetele in fila. Interpretate, partendo dalla prima fino alla terza. Non interrogate i tarocchi molte volte nello stesso giorno, altrimenti le risposte diventano inattendibili.

Con l’esperienza otterrete risultati sempre migliori poiché i tarocchi sono un mezzo per sviluppare la veggenza presente più o meno in ognuno di noi.

 

Per domande SI o NO è sufficiente una carta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MAGIA NATURALE 

 

La pietra antichissima, il grande e vecchio albero, la fonte, il sole, sono cose sacre.

Pietre, alberi, acqua,  sole, nei tempi antichi rappresentavano gli Dei e le dimore degli Dei. Nei tempi moderni rappresentano espressioni delle Divinità. Poiché queste cose hanno in comune con gli Dei l’antichità, la grandezza, la presenza e la maestà.

Vicino a questi posti si facevano i giuramenti, si celebravano nascite, matrimoni, funerali, si chiedeva che si avverassero i desideri.

Da questo concetto a quello dell’amuleto il passo è breve. Un sasso, una scheggia di legno o di corteccia, un seme appartenente

alla cosa divina è considerato esso stesso divino e sacro. E otteniamo così il talismano, l’amuleto da portare con sè con riverenza. L’amuleto al quale chiedere aiuto, protezione e chiedere la realiz­zazione dei desideri.

L’oggetto, il seme, la radice, la pietra sono cose comuni nel loro ambiente naturale. Ma quando le portiamo lontano, ad esempio in una città, queste cose diventano rare e preziose. L’oggetto porta con sé il ricordo dell’ambiente da dove proviene, l’eco di spazi immensi, di stupefatti silenzi di una Natura grandiosa ed eterna.

Queste cose naturali, così semplici, simboleggiano concetti altrettanto profondi. La pietra è simbolo di stabilità, di durata. L’albero è simbolo di vita, di crescita, di evoluzione della vita. Il sole che dà luce simboleggia la luce della mente, la conoscenza.

L’acqua è simbolo di veggenza, di seconda vista. Quando queste cose non sono presenti è possibile adoperarne altre come surrogati:  un cristallo o uno specchio come simbolo dell’acqua. L’oro come simbolo del sole.

L’argento come simbolo della luna. Eccetera.

Al di fuori di templi e chiese, al di là di dottrine e preti, la dimensione magica della Natura si trova dentro e fuori di noi.

 

 

 

 

 

 

STREGONERIA POPOLARE MODERNA 

 

La Stregoneria evoca alla mente bagliori di fuochi, un calderone in cui bolle una brodaglia di rospi. E vecchie megere con il cappello a cono. Oppure ragazze seminude con i lunghi capelli neri e gli occhi che affascinano...

In Inghilterra la parola antica per Stregoneria è WICCA; una contrazione di Wise = saggezza e Craft = arte; cioè Arte della Saggezza.

La Stregoneria è stata erroneamente confusa con il satanismo. Il satanismo nato nel 1800 è un anticristianesimo praticato da depravati e spretati.

La Stregoneria è molto più antica ed è figlia del Paganesimo. Il Paganesimo è la religione naturale di tutti i popoli primitivi e consiste nella adorazione di Dei che sono la personificazione di forze della Natura, di energie, emozioni.

La Stregoneria è affine alla Magia, tanto da essere chiamata anche Bassa Magia. La Magia persegue fini elevati quali: l’autorealizzazione, l’ ascesa sulla scala dell’ evoluzione, l’evocazione di spiriti supe­riori. La Stregoneria ha scopi pratici e utili: prevedere il futuro, guarire un amico, ostacolare un nemico, aumentare i raccolti, trovare il benessere, l’amore, controllare i fenomeni  atmosferici.

La Stregoneria veniva praticata solo da medium, sensitivi, veggenti cioè da persone dotate per nascita e che tentavano di sviluppare ulteriormente la seconda vista. I sistemi impiegati sono gli stessi dell’Occultismo. L’operatore interpreta i sogni, gli auspici natura­li che avvengono in situazioni drammatiche. Interpreta le macchia di inchiostro, le forme che assume la cera fusa lasciata cadere nell’acqua, le visioni nel cristallo. In quest’ultimo caso l’operatore guarda dentro una sfera di cristallo. Guarda in maniera assorta come se volesse perdersi dentro al cristallo. Dopo un po’ incomincia a vedere una nebbia grigia e poi delle immagini ai lati degli occhi.

La Stregoneria pratica la psicocinesi cioè il dominio della mente sulla materia. Per ottenere questo si serve di formule e riti,  oltre che di doti naturali. La formula è un insieme di parole sullo scopo da ottenere. Assomiglia a una filastrocca per bambini, molto semplice, essenziale e in rima. Viene ripetuta molte volte, cantilenata con una leggera intonazione. La formula serve per fissare il pensiero sullo scopo voluto. E il pensiero è energia.

Il rito è un insieme di gesti che mimano lo scopo da ottenere. Il rito serve anch’esso per fissare il pensiero sullo scopo e mettere l’ope­ratore è nel giusto stato di coscienza. Nel rito si adoperano oggetti comuni: corde con nodi per annodare, cioè impedire qualcosa; esempio una malattia, un nemico, un parassita in agricoltura. Pentolini d’ac­qua da bollire: il pentolino rappresenta l’utero, il grembo dove si sviluppa un progetto. Pupazzi di stoffa o fotografie sulle quali l’operatore agisce per trasferimento come sulla persona voluta; esempio: per guarire, ostacolare, far innamorare. Spirali, cerchi concentrici, ellissi.  La spirale simboleggia l’evoluzione, la crescita, lo sviluppo di qualcosa. I cerchi concentrici sono la forma grafica della ripe­tizione di una formula e di un rito per ottenere uno scopo. L’ellisse concentrica rappresenta la vagina, l’uovo, la nascita di qualcosa e i molti strati ne sono la ripetizione.

Le crocette: molte croci di S .Andrea sovrapposte significano fine di qualcosa; ad esempio di una malattia.

Formule e riti, servono per mettere l’operatore nell’appropriato stato di coscienza dove la sua mente crea ed emette energia. Per rin­forzare le formule e i riti spesso si fa ricorso a Dei, antenati, spiriti guida.

Quando la forza individuale non basta, streghe e stregoni si radunano per praticare il Sabba. Qui streghe e stregoni uniscono le forze men­tali per ottenere uno scopo voluto da tutti i partecipanti. Il Sabba è un raduno in un tempio naturale: in mezzo alla campagna, in cima a una collina, là dove c’è una sorgente, un monolito (simbolo di stabilità e durata) un vecchio albero che ispira venerazione. Oppure un fuoco che simboleggia la luce.

I partecipanti danzano tenendosi per mano. Danzano nudi, perchè il corpo nudo emette maggior energia; maschi e femmine al­ternati (per la polarità) e cantilenano in coro la formula. La danza diviene sempre più frenetica e così si crea il cono di energia vitale. Poi  la danza bruscamente finisce e l’energia si libera verso lo scopo voluto.

I Sabba erano praticati negli equinozi, solstizi, a metà delle sta­gioni e nei pleniluni. Non si commettevano crimini né si cuocevano i bambini. Queste sciocchezze le scrivevano gli incompetenti o i detrattori della Stregoneria. Nei processi della Santa Inquisizione le donne venivano torturate mentre ll frate inquisitore suggeriva le risposte: Hai mangiato bambini? Ti sei accoppiata col diavolo? La poveretta rispondeva sì per far cessare la tortura. Allora  veniva mandata al rogo e bruciata viva. Questa procedura è durata in Europa e anche in America dal .1200 fino oltre il 1700. Nel comune di Cervarolo di Varallo in Piemonte è stata dedicata un lapide alla stria Gattina, erborista montanara bruciata viva nel 1822.

Spesso i Sabba erano feste per ottenere la fecondità, i buoni raccolti, oppure occasioni per danzare e divertirsi.

Si racconta che in un Sabba famoso del 1.500 le streghe impedirono alla Grande Armada spagnola di invadere la Gran Bretagna. In un altro Sabba del 1943 le streghe impedirono che Hitler invadesse la Gran Bretagna. In quell’occasione le streghe suscitarono una brutta tempesta sulla Manica; le navi tedesche dovettero rimandare l’attacco e in seguito la Germania non era più in grado di attaccare.

A Castletown nell’isola di Man in Inghilterra c’è un monumento. Esso è dedicato a  9 milioni di vittime bruciate sul rogo per eresia e stregoneria. Teniamo presente che nel medioevo fare un decotto di erbe contro la tosse era considerato stregoneria.

Oggi la Stregoneria è maggiormente diffusa nel Nord Europa, in Inghilterra e in USA dove i suoi adepti si riuniscono in congreghe. Il teorico della Stregoneria moderna è il dottor Gerald B. Gardner 1884 1964. Egli ha studiato la Stregoneria per tutta la vita, ha tenuto conferenze, ha scritto libri e fondato un Museo. Ha contribuito ad abbattere false credenze e superstizioni, e ha posto le basi per una Stregoneria scientifica.

 

 

 

 

UNA STEGA PER AMICA

 

Le figure delle Streghe sono antichissime. Esse non sono so1amente uno spauracchio per i bambini.

Nell’Antichità erano considerate sacerdotesse. Durante il Medioevo le Streghe sono state condannate e perseguitate.

Nell’epoca moderna le condanne sono finite però è rimasta questa condanna morale.

Poi nel 1954 in Inghilterra è avvenuto un fatto molto importante: lo studioso Gerald Gardner fondò un movimento per la riabilitazione delle Streghe. Da allora la Strega è vista, non più come una persona malvagia, bensì benefica.

Strega è l’amica, la consigliera che aiuta con mezzi naturali e soprannaturali. Strega è quella che conosce le erbe, che intravede il futuro, che parla con gli spiriti; che aiuta a guarire piccoli mali:  contorsioni, reumatismi, scottature,

Bisogna cambiare parola per definire queste persone? No, dice Gerald Gardner, bisogna cambiare la mentalità della gente.

In realtà le Streghe cattive sono state poche, in confronto alle molte Streghe buone. Le sagge donne che salvavano i raccolti, che aiutavano gli animali, che scacciavano le tempeste, che facevano finire la siccità.

La Strega, cioè la saggia vecchia, era una figura importantissima nella civiltà contadina. Anche se era temuta, anche se qualche volta era odiata, si ricorreva sempre a lei quando non si riusciva a risolvere i problemi. La Strega, chiamata anche Medichessa, curava i mali legandoci attorno una cordicella, con nodi, oppure delimitando il male con l’anello d’oro.

Strega è anche sinonimo di femminilità; la parte più profonda della femminilità, quella in contatto con l’anima, che prevede, che intuisce. E’ la donna supersensibile che interpreta i sogni, le stelle, le linee della mano...

La saggia donna che legge il destino guardando gli stecchini  lasciati cadere sulla tavola, o guardando le gocce di cera che cadono nell’acqua... Sono questi alcuni dei procedimenti molto antichi che essa adopera per mettersi in contatto con l’io profondo.

In conclusione Streghe, maghi e fantasmi fanno parte del nostro patrimonio culturale, folkloristico, umano. Queste figure sono dunque da salvaguardare, sono da studiare e da riscoprire.

 

 

 

 

 

 

 

 

I  TAROCCHI  E L’EROTISMO 

 

L’accostamento dell’Erotismo ai Tarocchi è molto intonato e appropriato. Infatti la sensibilità è femmina. La luna, la notte, la veggenza sono caratteristiche tipiche dell’anima femminile.

Veggenza significa: guardare oltre, guardare al di là dove arrivano i sensi; sentire più profondamente. La donna è per natura psicologa, cioè conoscitrice dell’anima umana; veggente, cioè un essere intuitivo; ipersensibile che in alcuni casi si spinge fino alla medianità.

I mezzi  per favorire o indurre la veggenza sono molti, e tutti femminei, appartenenti all’universo femminile. Ricordiamo le visioni nell’acqua; le macchie nei fondi di caffè; le figure della cera fusa; i disegni enigmatici che si formano lanciando alcuni spilli. Il lancio di un cucchiaino per sapere se nascerà un maschio o una femmina....

E fra gli innumerevoli mezzi, ecco i Tarocchi. Il misterioso mazzo che dall’antichità accompagna le gitane, le indovine, le prostitute....

La donna ascolta la domanda e mescola le carte. Poi ella si rilassa, socchiude gli occhi, libera la mente dai pensieri e in questo stato di quasi trance estrae 3 carte ( o più secondo il metodo impiegato). La piccola operazione magica è finita. Il Caso (o la sincronicità secondo Jung) ha fatto sortire la risposta. Risposta che è simbolica, stilizzata,  concentrata e che bisogna sviluppare riferendosi al contenuto della domanda. Impariamo anche noi a sfogliare e giocare con i Tarocchi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PSICOCINESI          

LA MENTE DOMINA LA MATERIA

 

Psicocinesi è una parola inventata dal prof. J. B. Rhine della Duke

University ( ora Istitute for Parapsycology P.O. Box 6847

Durhain North Caroline USA).

Psicocinesi deriva dal greco e significa: psiche = mente, kinesis = movimento. Psicocinesi significa: movimento di oggetti con la mente. Psicocinesi, abbreviata in PK rappresenta quella energia mentale che agisce direttamente sulla materia, senza interventi manuali o meccanici. Esempi di PK: piegamenti di metalli, fare girare l’ago di una bussola, far ruotare un foglietto dl carta senza toccarlo, far oscillare un pendolo senza toccarlo, sollevare una pallina. Inoltre: le passeggiate sul fuoco, il poltergaist, la chirurgia psichica, levitazione, ecc. L’energia psicocinetica o PK è una energia ancora sconosciuta ma è presente in molti individui. Famosi personaggi dotati di PK sono sta­ti: la russa Nina Kulagina, la signorina Tomezyk, l’israeliano Uiri Geller. Questa energia è stata studiata da: Mesmer, Boirac, Kemelmus, dott. Kilner, ecc.

 Questa energia è stata chiamata con vari nomi:

Magntismo animale, fluido psichico, psicodinamica, bioenergia, aura, fili Aka, raggi W, raggi N. Essa è visibile talvolta in penombra sottoforma di nebbia che avvolge i contorni della mano. L’energia PK si percepisce come un leggero formicolio delle dita o del braccio.

Sono stati inventati molti apparecchi per misurare questa energia:

Magnetometro dell’abate Fortin; Biometro del dott. Baraduc; Biogalvanometro del dott. Audollent; Stenometro del dott. Joire (19O4); Bioscopio del dott. Collagnes; Motore a Fluido del Conte Tromlin.

Il più semplice misuratore di PK è un leggero tappo di sughero da mettere orizzontale sul tavolo. Altri misuratori sono formati da:

una base larga (tappo di sughero di damigiana) con infilato al centro un ag.o Sulla punta dell’ago è posata una striscia di carta piegata ad angolo, lunga cm. 8 e larga cm 2. La carta deve essere centrata, in equilibrio e deve essere scorrevole da ruotare come un’elica. Oppure una base con infilato un ago curvo piegato a gancio; al gancio è fissato un filo con in        fondo una pallina di sughero.

Per incominciare muovete l’elica toccandola con la punta delle dita. Così verificate quanta forza è necessaria e inoltre allenate la mente al risultato che volete ottenere.

 

Liberate la mente dai pensieri. State calmi, con la mente svagata, assente, distaccata. Non pensate a nulla per entrare nell’adatto stato di coscienza.

I dotati di PK affermano che è più facile attirare un oggetto ed è più difficile spingerlo. Non sono validi movimenti provocati da correnti d’aria o elettricità. statica (se usate la plastica).

Dedicate a questi esperimenti alcuni minuti per alcuni mesi.

 

 

IL PENDOLO  

 

A partire dal 1400 in Inghilterra e Germania alcune persone dotate di particolare sensibilità piegavano una bacchetta di nocciolo,

a forma di V, per scoprire le sorgenti d’acqua o i giacimenti metalliferi. Questa arte era chiamata Rabdomanzia. Successivamente la bacchetta venne sostituita con un pendolo e l’arte si chiamò Radioestesia.

Nei tempi moderni il pendolo viene utilizzato per scoprire oggetti, persone scomparse e per ottenere risposte alle domande. Questa facoltà si chiama ESP o percezione extrasensoriale ed è presente nell’8°% delle persone. La ESP utilizza i movimenti inconsci della mano che regge il pendolo, per manifestarsi alla coscienza.

Il pendolino da radioestesia è un oggetto semplice e 1eggero;  consiste di un filo lungo 15 cm. con attaccato in fondo una sferetta di sughero con diametro di 2 cm.

L’uso del pendolo, nei principianti, è facilitato dall’impiego

del testimone. Si chiama testimone un oggetto che appartiene alla cosa o persona sulla quale state per fare la domanda.

Posate il testimone sul tavolo. Toccate il testimone con il  pendolo. Tenete il pendolo sollevato circa due centimetri sopra il testimone. Formulate la vostra domanda. Dopo alcuni secondi il pendolo incomincerà ad oscillare e a muoversi.

Ai movimenti del pendolo attribuiamo la seguente convenzione. Rotazione destrorsa (nel senso delle lancette dell’orologio) significa, a  seconda della domanda: Sì Favorevole Maschio Sano Vivo.

Per memorizzare: consideriamo buoni, positivi i movimenti destrosi in analogia con il moto apparente del sole e degli astri, visti dalla Terra.

Rotazione sinistrorsa (antioraria)  significa, a seconda della domanda: No Sfavorevole Femmina Malato Morto. Consideriamo i movimenti sinistrosi sfavorevoli, negativi poiché contrari al moto apparente degli astri.

Movimenti verticali o orizzontali significano: Incertezza. In questo caso conviene rimandare l’esperimento un altro giorno.

Esempi di applicazioni più comuni col pendolo.

Troverò lavoro presso questa ditta? Testimone: una carta intestata della ditta.

Sarà maschio o femmina? Testimone il palmo della mano della futura madre.

Questa persona è viva o morta? Testimone: la sua fotografia.

Se cercate qualcosa: tenete in mano un testimone fatto della stessa materia della cosa cercata.

Per imparare a usare il pendolo in modo sempre più preciso è necessaria un pò di pratica che si ottiene con l’esperienza.

 

 

 

 

 

 

PORTAFORTUNA  AMULETI  E  TALISMANI     

 

 

L’impiego di oggetti per attirare la fortuna è antichissimo ed essi si trovano in tutte le civiltà.

C’è una differenza fra  amuleti e talismani. L’amuleto è sempre un oggetto naturale, una pietra, un osso, un pezzo di legno, di ferro, ecc. Quando è lavorato, è importante che sia lavorato a mano,  affinché sia unico.

L’amuleto rappresenta per analogia, cioè per somiglianza, lo scopo da ottenere. L’amuleto è un supporto mentale e funziona in questo modo: il proprietario guardando l’amuleto e tenendolo con sè pensa spesso, anche involontariamente, allo scopo da ottenere. Il pensiero costante e prolungato è una energia che concretizza lo scopo.

Alcuni tipi di amuleti più usati sono questi: pietre dure, pietre colorate appeso a una catenina. La pietra è simbolo di durata e stabilità. Una pietra bianca veniva posta vicino alle nuove case come simbolo di stabilità e durata nel tempo. Anticamente i giuramenti venivano fatti in prossimità di una grande pietra.

Denti di lupo, chiodi corna. Tutti gli oggetti a punta significano forza, difesa, aggressività contro i nemici. Ferri da cavallo, quadrifogli, simboleggiano le cose rare nella vita, le occasioni preziose.

Le radici di Mandragora e di Brionia sono considerate apportatrici di fertilità. Il sale, l’olio sono elementi incorruttibili che preservano dalla corruzione. A volte questi elementi vengono chiusi in un sacchettino da portare addosso. Questi sacchetti si chiamano Brevi e contengono: lievito, simbolo di accrescimento; cera vergine, lana, grani di frumento simbolo di ricchezza e abbondanza; sale per preservare da malattie e influssi nocivi.

I nodi: le corde annodate, i nastri con nodi significano impedimento, ostacolo. Cordicelle annodate vengono legate attorno agli arti contusi per ostacolare il dolore.

Pile di cipolle, di chiocciole sono appese nelle case come simbolo di protezione. Questi oggetti simboleggiano la difesa, poichè i molti strati sono considerati altrettante corazze contro il male.

Come abbiamo visto l’amuleto è un oggetto naturale, più o meno lavorato dall’uomo. Il talismano invece è sempre un oggetto artificiale. Il talismano (chiamato anche sigillo o pentacolo) consiste di un disegno inciso su cartone, lamine di rame, argento, legno, terracotta ecc. Il disegno è un grafico che simboleggia lo scopo da ottenere. I disegni sono di molti tipi. Esaminiamone alcuni.

La spirale. Simboleggia crescita, sviluppo, evoluzione della vita. Ogni volta che percorriamo la spirale con lo sguardo, la volontà si addensa verso lo scopo voluto.

 

 

I cerchi concentrici. Provate a immaginare un sassolino buttato nell’acqua: il centro del cerchio rappresenta lo scopo. Tutti i cerchi più grandi che stanno intorno simboleggiano la ripetitività delle forze per ottenere lo scopo voluto.

Le ellissi concentriche. L’ellisse simboleggia l’uovo, cioè la fertilità, la fecondità, l’inizio della vita. Le molte ellissi intorno alla prima simboleggiano, anche in questo caso, ripetitività delle energie.

Esistono molti altri talismani, astrologici, numerologici, runici...

Amuleti e talismani si caricano di energia vitale indossandoli o tenendoli con sé.

 

 

 

 

 

 

 

SISTEMI CAMPAGNOLI DI GUARIGIONE

TRA  FOLKLORE E MAGIA             

 

Le sagge donne (Medichesse) della campagna a sud di Verona praticano 3 sistemi per guarire le malattie: I nodi. L’anello. Il pentolino.

I NODI  I nodi servono per bloccare, arrestare, impedire qualcosa.  Uno spago di canapa lungo circa 40, 50 cm. Sullo spago la donna fa alcuni nodi doppi. I nodi di solito sono in numero dispari: 3 oppure 5 , 7 , 9 tutti nello stesso senso e tutti a uguale distanza uno dall’altro. Il nodo rappresenta un ostacolo, un impedimento alla malattia. I nodi doppi sono più forti e i numeri dispari sono considerati più fortunati.

La donna recita alcune parole a bassa voce, mentre esegue l’operazione. Le parole sono segrete ed esprimono in modo ripetitivo e in rima il risultato da ottenere. Esempio: Male guarisci male sparisci. Male guarisci. Male sparisci.

-          Poi avvolge lo spago un paio di volte Intorno alla gamba o al braccio dolorante e fissa lo spago con un nodo normale. Questo sistema serve per guarire distorsioni, reumatismi.

Dopo 3 o 4 giorni l’ammalato toglie lo spago e lo brucia oppure lo butta in acqua corrente. I nodi sono impiegati anche sugli animali.

L’ANELLO Un anello d’oro o d’argento simbolo di perfezione e incorruttibilità.

La donna scalda un pò l’anello sulla fiamma per purificarlo. Poi tiene l’anello tra le dita, come se fosse una penna e compie dei segni sopra

il male: traccia alcuni cerchi che delimitano il male. Poi alcune linee a raggiera che partono dal male e vanno verso 1’ esterno del corpo.

I movimenti devono essere decisi e veloci come per voler scacciare il male, per portarlo fuori dal corpo. Poi ripete i cerchi e poi le linee..... La donna recita le parole durante l’operazione. Durata alcuni minuti, per 3 giorni. Alla fine lava l’anello per scaricano. L’anello è usato per mali sulla superficie della pelle: eczema, erpes (fuoco di s. Antonio) erisipela, ustioni.

IL PENTOLINO Il pentolino rappresenta l’utero che sviluppa un pro­getto.

Un pentolino d’acqua messo a bollire sul camino. Quando l’acqua bolle la donna mette dentro: 3 pezzetti di gambo di frumento con il nodo.

3 pizzichi di cenere. 3 braci. I nodi del gambo di frumento rappresentano

l’ostruzione naturale, l’impedimento da abbattere, la malattia, il problema.

La cenere rappresenta la distruzione, la dissoluzione della malattia.

Le braci servono per ottenere il fenomeno. Gli ingredienti sono ripetuti per 3 per rafforzarli. La donna recita le parole mentre compie queste operazioni.

Poi la donna vuota il pentolino in un piatto fondo e mette il pentolino capovolto sopra il piatto. Il contenuto del pentolino deve rimanere sotto. Il pentolino deve essere abbastanza pesante per restare aderente al piatto.

Adesso la donna lascia tutto e ritorna dopo mezz’ora. Durante questo tempo le braci bruciano l’aria, creano il vuoto e richiamano l’acqua sotto il pentolino.

Dopo mezz’ora, se l’acqua è rientrata tutta sotto il pentolino l’operazione

 è riuscita, altrimenti bisogna ripetere l’operazione. Il contenuto del pentolino va buttato via. Il pentolino

serve contro malattie varie e avversità. Esso funziona anche a distanza, cioè in assenza dell’interessato.

Questi sistemi sono chiamati Segnature. Le segnature camminano da sole, cioè l’effetto prosegue anche dopo che l’operazione è  terminata. Le segnature consistono in un insieme di gesti e parole. Gesti e parole esprimono il risultato da ottenere e sono veicolo della energia psichica del guaritore o di uno Spirito Guida.

Concludiamo con un sistema facile per sapere se nascerà un maschio o una femmina.

La futura madre lancia in aria un cucchiaio.

Se il cucchiaio cade con la parte concava in alto nascerà una femmina.

Se il cucchiaio cade con la parte convessa in alto nascerà un maschio.

 

 

 

 

 

                                                        

PREDIRE  IL FUTURO CON LE RUNE

 

Che cosa sono le Rune?

Sono 24 carte raffiguranti i segni di un antico alfabeto europeo. A cosa servono?

Servono per predire il futuro.

Come funzionano?

Per spiegare le predizioni del futuro esistono solo teorie. La sincronicità. Lo psicologo Jung notò che un evento importante è preceduto e seguito da altri eventi piccoli ma della stessa qualità. Nel linguaggio comune vengono chiamate coincidenze.

Come si fa in pratica a fare le Runet?

Pensate al problema. Mescolate le carte e mentre fate questo

non pensate più a nulla. Fermatevi istintivamente. Prendete le

prime tre carte sopra al mazzo. Mettetele In fila e leggetele.

Ecco l’elenco delle 24 carte con i loro nomi e significati.

1 FEHU  Carico, mercI, bestie o cose. Patrimonio.

2 URUZ Sottomettere gli istinti. Obblighi Doveri.

3 THURISAZ Demone Inganno Pericolo. Forze distruttive.

4 ANSUZ Voce di Dio. Verità Saggezza Ispirazione Destino Autorità.

5 RAIDO Carro Itinerario Viaggio Percorso.

6 KENAZ Fuoco Rapidità Violenza.

7 GEBO Dono Premio Risultato.

8 WUNJO Coppia Unione di maschio e femmina.

9 HAGALAZ Sofferenza Sconfitta.

            IO NAUUDHIZ         Tempo Esperienze che fanno maturare.

Il         ISA Potere esecutivo.

            12       GHERIAZ      Raccolto Prodotto.

            13       EWAZH           Difese Dobbiamo difenderci.

            14       PEORD          Equilibrio Abilità Bravura.

            15       ALGIZA         Aiuti dal destino, da Spiriti Guida Guarigione.

            16       SOL  Sole luce energia Creatività Genio.

            17       TYRAZ          Bersaglio Mèta Scopo

            18       BEORKAN Piani Sistemi Progetti

            19       ELLAZ           Introspezione Inconscio

20 MANNASH  Gli Opposti si incontrano. Scontro.

21 LAGON Lago Acqua Calma Tranquillità.

22 INGIZ Castello  Casa Sicurezza Isolamento Privacy.

23 OPYLAZ Oro Ricchezza.

24 DAGAZY Inizio Nascita Rinascita.

 

Per domande SI o NO è sufficiente una carta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE 9 PIETRE

TECNICA PRATICA PER PREDIRE IL FUTURO

 

Prendete 9 sassolini tutti uguali, 9 cristalli, oppure

9 pietre semipreziose dimensioni cm. 1,5 circa. Qualsiasi formato va bene escluse le sfere poiché rotolano.

Formulate la domanda, chiara e precisa. Entrate in in uno

stato di passività mentale, senza pensare a nulla.

Tenete le pietre chiuse nelle mani a coppa e agitatele per qualche secondo. Aprite le mani e lasciate cadere le pietre su una superficie che attutisce il colpo: legno, cartone o stoffa. Evitate le superfici troppo dure, vetro, marino o plastica poiché le pietre rimbalzano e si disperdono.

Le pietre cadendo formano una figura che bisogna interpretare. Le figure sono 16 e si chiamano: Figure Geomantiche.

Ogni figura rappresenta una situazione fondamentale della vita. Studiate bene le figure e imparatele a memoria.

Perché 9 pietre? Ogni pietra rappresenta un punto di una figura. Ogni figura è formata di punti, minimo 4 per la VIA e massi:no 8 per POPOLUS. Disponendo di 9 pietre  qualunque figura ha la possibilità di formarsi, compreso POPOLUS, con l’avanzo di una pietra.

Noi possiamo utilizzare anche un numero differente di pietre.

Minimo 8. Non meno altrimenti la figura POPOLUS non può formarsi.

Non oltre 10 poiché con troppe pietre si fa confusione.

Notiamo che in Numerologia il N° 9 rappresenta la riuscita

totale in tutti i campi.

Con il lancio delle pietre formiamo in modo approssimativo una delle 16 figure geomantiche. La figura formata rappresenta la risposta futura alla nostra domanda.

Se la figura è leggermente malformata è possibi1e correggerla.

Figura distorta: risultato distorto.

Figura incompleta: risultato incompleto.

Figura inclinata a sinistra: situazione passata

Figura inclinata a destra: situazione futura.

Sono considerate nulle le pietre che cadono lontano oppure intorno a una figura ben formata. Spesse volte però si formano 2 o anche 3 figure incomplete. Due figure intersecate: situazioni interdipendenti.

Leggetele da sinistra verso destra, come la scrittura, per conoscere il susseguirsi degli avvenimenti futuri.

 

 

 

 

 

 

SISTEMI CAMIEPAGNOLI PER PREDIRE IL FUTURO 

 

Predire il futuro è sempre stato un desiderio e un bisogno presente

nell’umanità. 

Esistono individui più o meno dotati per fare questo. Inoltre la fantasia popolare ha inventato tanti sistemi per arrivare alla veggenza utilizzando le cose più semplici:  spago, cera, inchiostro, cenere, cipolle, olio, farina, ecc.

I SOGNI Uno dei più comuni mezzi per predire il futuro è quello di interpretare i propri sogni.

I sogni veritieri sono quelli fatti verso l’alba, cioè quando la digestione è finita. Il sogno veritiero si distingue perché ha una forte carica emotiva: il dormiente si sveglia di soprassalto, emozionato o con il batticuore.

Il sogno parla per simboli: mostri, cose brutte, significano situazioni indesiderabili. Cose belle si riferiscono a situazioni piacevoli.

 Il sogno non sempre indica un avvenimento futuro inevitabile. Ad esempio: un uomo sogna che andrà in un posto e incontrerà una disgrazia. Nella realtà se non andrà in quel posto eviterà la disgrazia.

LA CERA Mettete dei pezzettini di cera dentro un cucchiaio e scaldatelo sulla fiamma. Quando la cera è fusa versatela in un catino pieno d’acqua. La cera raffreddandosi formerà una figura. Interpretatela.

Figure informi significano situazione da sviluppare, ritardi. Figure sgradevoli (draghi, demoni) significano situazione brutta. Figure piacevoli (esempio una mammella, un germoglio) significano progressi, vantaggi, prosperità.

GLI STECCHINI Prendete alcuni stecchini di legno. (la tradizione insegna che devono essere 13 in analogia con i 13 pleniluni dell’anno). Tenete la mano con gli stecchini 20 cm. sopra a un tavolo di legno. Formulate la domanda. Lasciate cadere gli stecchini con la punta in avanti affinché si sparpaglino meglio.

Interpretate le figure che si sono formate partendo da quelle in alto che rappresentano il futuro immediato fino a quelle in basso che rappresentano il futuro più lontano. Tutte le linee verticali significano progresso, avanzamento. Tutte le linee orizzontali significano ostacoli. Le linee oblique significano cambiamenti, viaggi.

 

           

Con l’esperienza l’operatore imparerà a interpretare anche le

combinazioni dei segni.

LO SPAGO Prendete un di pezzo spago floscio lungo 60 cm. Chiudetelo con un nodo per formare un anello. Tenetelo sospeso mezzo metro sopra a un tavolo e formulate la domanda. Lasciate cadere lo spago. Interpretate la forma che avrà preso. Cerchio: routine, monotonia.

Cerchio piccolo dentro uno grande: novità, figlio.

Triplice cerchio: triskel, simbolo celtico di protezione, fortuna.

4 cerchi: ostacoli, difficoltà.

2 cerchi rivolti verso il basso: regresso, involuzione.

2 cerchi rivolti verso l’alto: progresso, evoluzione.

Cerchio piccolo seguito da uno grande: inizio di uno stadio o ciclo.

2 cerchi uguali: stadio a metà.

Cerchio grande e piccolo: fine di uno stadio.

IL PENDOLO un ovale di lego forato nel quale è stato fatto passare un filo lungo 20 cm. Oppure un anello legato a un filo. Tenete il filo con le dita. Ponete la domanda. Rotazione sinistrorsa: NO. Rotazione destrorsa: SI.

CLAVICOLA E’ l’osso a forma di forcella di un pollo. Viene utilizzato per sapere se nascerà maschio o femmina. I genitori tengono in mano la forcella e tirano fino a spezzarla. Se alla madre rimane il pezzo più piccolo nascerà una femmina. Se il pezzo più grande, nascerà un maschio.

OLIO Intingete un dito nell’olio e lasciate cadere alcune gocce in un piatto di acqua. Se le gocce si uniscono significa buon segno. Se si disperdono significa cattivo segno.

INCHIOSTRO una penna a inchiostro e  un foglio di carta. Scrivete in alto la domanda. Pungete il foglio con la penna per formare una macchia. Ripetete formando nove macchie. Mettete sopra un altro foglio e premete. Togliete il foglio superiore  e interpretate le figure che si sono formate nel foglio sottostante. Stessi significati come per le macchie di cera.

 

 

 

 

PAGANESIMO E VITA

 

Dio o gli Dei sono inconoscibili per noi, con i nostri sensi limitati. Ogni raffigurazione di Dio che l’uomo fa è falsa e riduttiva. Per questo motivo il Paganesimo invita ognuno a dare una raffigurazione personale di Dio o degli Dei. Nel Paganesimo perciò non esistono dogmi né eresie. Più l’uomo evolve, e meno imprecisa è l’immagine che egli si fa di Dio.

Il Paganesimo è monoteista poiché crede in un Dio superiore a tutti gli altri.  Il Paganesimo è politeista poiché crede in un insieme di Dei che coordinano e governano l’Universo.

Il Paganesimo è panteista poiché vede Dio in ogni cosa. Il Paganesimo è animista poiché vede una forma di consapevolezza in ogni cosa, che può evolvere e perfezionarsi.

Il Paganesimo stimola: conoscenza, evoluzione, creatività, sviluppo psichico, crescita spirituale. Queste cose sono considerate lo scopo della vita. Ogni uomo è responsabile delle proprie azioni. Egli raccoglierà i frutti che ha seminato in questa o nelle precedenti vite, in questo mondo o in altri mondi fisici o spirituali.

Il Paganesimo si concretizza nell’atteggiamento dell’uomo verso la Natura. Un atteggiamento di rispetto, ammirazione, adorazione.

Un modo di pensare ed agire indispensabile se l’Umanità vuole sopravvivere.

 

 

 

 

LA CARTOMANZIA ERGIO

               

La cartomanzia sta attirando in questi anni un rinnovato interesse fino a diventare un’ arte molto popolare.

Cartomanzia significa: guardare il futuro nelle carte. Ma qualunque problema, qualunque situazione di dubbio, incertezza può venire esaminata servendosi, delle carte, seriamente o per gioco.

Sarebbe pazzesco fidarsi ciecamente delle risposte delle carte, però è possibile ottenere indicazioni che In seguito possono venire esaminate e confrontate con gli sviluppi futuri della situazione.

Ci sono molti tipi di carte: i tarocchi, le carte francesi, italia­ne, le rune, le carte speciali zener, colorate, ecc. Tutte sono ugual­mente valide anche se ogni tipo si presta meglio a interpretare un particolare strato della realtà.

Chi dà la risposta? Il caso, affermano i materialisti. Il subconscio dicono I parapsicologi. Lo spirito guida rispondono, alcuni spiritualisti.

Come è la risposta delle carte? E’ una risposta sintetizzata, cioè ridotta all’essenziale, una risposta schematica.

Come si fa? Esistono tanti sistemi, dai più semplici ai più complicati. Sono tutti egualmente validi; importante sceglierne uno e familiarizzare con questo.

Esaminiamo un sistema comune con carte francesi che approfondisce il tempo degli eventi e la personalità del consultante.

 

CUORI amori

PICCHE dispiaceri, disgrazie

QUADRI denaro

FIORI lavoro.

Ponete la domanda. Mescolate le carte. Da sopra il mazzo prendete nove carte, una alla volta e mettetele in queste posizioni:

                                 6

            1 2 3 4 5      7

                                 8

                                 9

Le posizioni rappresentano:

I Passato lontano (alcuni mesi)

2 Passato vicino (alcune settimane)

            3          Presente

            4          Futuro vicino (alcune settimane)

            5          Futuro lontano (alcuni mesi)

 

6 la Personalità del consultante

7 I suoi rapporti con l’inconscio, con il suo io profondo

8 I rapporti con gli altri

9 il Destino o Karma. Le forze,le tendenze che influiscono sul risultato.

 

I significati dei numeri nelle carte sono quelli della Numerologia

e cioè:

1 Individualismo Iniziativa Attività maschio

            2          Sottomissione Passività Debolezza intuizione  femmina

            3          Progresso  Figli Gioie Piaceri

4 Senso Pratico Materialismo Concretezza Antenati

5 Versatilità Esperienze Cambiamenti Giovinezza

6 Amore Famiglia

7 Filosofia Misticismo Isolamento

8 Senso degli Affari Potere Lavoro

9 Filantropia Altruismo Idealismo Guerra

IO Zero Fallimento Immaturità.

J Uomo Mascolinità

Q Donna Femminilità

K Autorità Maturità Esperienza.

 

Jolly (facoltativi)

Rosso Fortuna

Nero Sfortuna.

 

Nella lettura delle carte ricordatevi che il simbolo agisce sul numero.

Esempio: Picche 3 = Disgrazie che interrompono un momento di piacere.

Quadri 5= Denari ricavati da esperienze, avventure.

Cuori 7 = Amore, passione segreta.

Un’ultima cosa: se desiderate conoscere più profondamente una questio­ne particolare (esempio il futuro vicino carta N°4) estraete una decima carta e mettetela vicina alla N° 4. Otterrete così una visione più particolareggiata, come con una lente di ingrandimento.

Prendiamo adesso un esempio pratico. Come andrà l’affare con F.N. ?

Passato lontano Cuori asso: Iniziativa dettata dal sentimento, dall’ ispirazione.

Passato vicino Picche K : Persona sfortunata che domina.

Presente Quadri 7: Denaro scarso.

Futuro Quadri 5: Gran movimento di denaro.

Futuro lontano Picche 2: Piccoli dispiaceri.

Personalità Picche 3: Sfortuna nei piaceri materiali.

Subconscio Quadri donna: Ricchezza interiore.

Rapporti con gli altri Quadri 2: Sottomissione per denaro.

Destino Quadri 9: Filantropia, missione da svolgere.

 

 

 

 

 

 

 

SARAH E I FANTASMI 

 

La strana Casa del Mistero in San Josè, California USA, potrebbe essere descritta come un monumento alla morte.

Sarah Winchester, una delle donne più importanti nella storia dell’America del West, passò quasi 40 anni qui, sola, in questa casa che lei mai si fermò di ingrandire.

 Sarah Winchester, (che morì nel sonno nel 1922) era figlia del famoso fabbricante di fucili, e fece costruire una casa per gli spiriti, con lo scopo di evitare la vendetta degli indiani uccisi dai fucili di suo padre.

Questa vedova e madre infelice, il cui unico figlio morì appena nato, acquistò una fattoria di otto stanze che poi seguitò a ricostruire e allargare.

Sarah  incontrava gli spiriti tutte le notti, e sotto la loro guida fece aggiungere stanze, balconi, finestre, camini, scale. Ci sono moltissime porte finte,  intercomunicanti,  balconi, corridoi e scale cieche.

L’intero labirinto fu progettato  dagli spiriti e doveva servire solo agli spiriti, così credeva Sarah Winchester.

I lavori procedettero per 38 anni, tutti i giorni comprese le domeniche e le feste nazionali, e si fermarono nel 1922, con la morte di Sarah.

 Il risultato  è una casa immensa e assurda composta da 160 stanze collegate da Kilometri di tortuosi corridoi. In questa casa ci sono botole, balconi interni ed esterni, corridoi che girano su sé stessi, scale che non portano in nessun posto, porte murate, porte che si aprono sul vuoto.

Dpo la morte di Sarah, ci sono stati molti avvistamenti di  spettri: passi, sussurri, rumori di catene, punti freddi, vento gelido, palle rosse di fuoco e forme di fantasmi. Tutti queste testimonianze sono state registrate anche negli anni recenti.

 

 

 

 

 

LE BAMBINE CHE VEDEVANO LE FATE

 

E’ una vicenda che a quel tempo commosse l’Inghilterra e suscitò molto scalpore.

A Cottingley, nel 1920, due bambine Elsie Wright e Francis Griffith, trascorrevano i pomeriggi nei prati di Cottingley per giocare.

Le due amiche raccontavano ai genitori che in quei posti si vedevano le fate: degli esserini alti 20 centimetri, con le ali.

Un giorno il padre di una bambina le diede una macchina fotografica, invitandola a fotografare le fate. E la bambina scattò molte foto delle fate.

Queste foto, che sono state esaminate da un tecnico della Kodac, sono arrivate fino a noi e compaiono in molti libri di parapsicologia.

Le spiegazioni possibili sono tre:

Prima: le bambine hanno ritagliato delle immagini dai loro libri di fate e si sono fotografate vicino a questi disegni di cartone.

Seconda: le bambine credevano nelle fate e riuscivano a oggettivare, cioè rendere visibili le loro fantasie.

Terza: le fate esistono realmente, in una dimensione parallela. Esse sono visibili solo in uno stato di coscienza differente dal normale.

Non sappiamo qual è la spiegazione giusta. Notiamo però che nelle foto l’espressione delle bambine  appare trasognata, in trance.

Ricordiamo che i fenomeni psichici paranormali (veggenza, precognizione, avvistamenti di fantasmi, materializzazioni) avvengono solo se c’è una persona sensitiva che fa da medium. Il medium entra in uno stato di coscienza differente, che non è la veglia e neppure il sonno, e solo allora si producono questi fenomeni.

 

 

 

 

 

BIBLIOMANZIA

Tecnica per conoscere il futuro attraverso un libro.

 

 

Anticamente si adoperava l’Eneide di Virgilio. Nel medioevo si usava la Bibbia. Oggi si adopera un vocabolario di cm. 20 x 12 perché agevole da tenere in mano; rilegato a filo perché così è più facile da sfogliare.

La tecnica, semplicissima, è la seguente: pensate la vostra domanda tenendo un vocabolario in  mano. Fate scorrere tutte le pagine sfogliando il libro  velocemente, più volte. Adesso, mettete il dito indice sopra un punto casuale di una pagina aperta a caso. Leggete la parola come risposta alla vostra domanda. Ripetete 2 o 3 volte.

Il segreto, come in tutte queste pratiche, consiste di porsi in uno stato di coscienza attenuata, non vigile. Allora le informazioni provenienti dall’inconscio possono superare la censura interna, chiamata “limen”.

Con la pratica l’operatore migliora le sue capacità; con la ripetizione nel tempo, corpo e cervello imparano ad agire sempre meglio.

 

 

 

 

 

 

CONOSCERE IL FUTURO CON LA GEOMANZIA                       

La Geomanzia è un metodo affascinante, e semplice per predire il futuro. Il metodo non richiede grandi doti naturali, solamente un poco di attenzione e di pratica.

Geomanzia deriva dal greco e significa: Geo = terra e Manteia = divinazione, veggenza. La geomanzia forse è stata inventata dai Persiani oppure è una scienza araba come l’algebra e l’alchimia. La geomanzia è conosciuta e praticata in Europa, Africa, India e Cina. Essa è praticata come tecnica divinatoria per predire il risultato di un avvenimento futuro; per ottenere un tema di nascita o semplicemente come un gioco di società.

Come tutti i sistemi per predire il futuro, anche la geomanzla  consiste di:

-un gruppo di simboli che rappresentano le principali situazioni della vita.

un sistema casuale per scegliere un simbolo.

Il sistema casuale (o sincronico, come direbbe Jung) esclude la mente cosciente con i suoi limiti spazio-temporali e utilizza la mente inconscia, profonda, che possiede facoltà  paranormali inibite allo stato di veglia.

 

Con la penna  in mano e il foglio davanti, mettetevi calmi, rilassati,  senza pensare. Diventate passivi, non state attenti, non siate vigili. In uno stato di tranquillità e quiete, scrivete 4 file orizzontali di punti:

 

……………

………………..

…….

……

 

 

 

I punti devono essere fatti velocemente, senza contarli. Il numero dei punti deve essere casuale.

Il lavoro più delicato è finito. Adesso unite i punti a 2 a 2, lasciando liberi gli ultimi 2 oppure l’ultimo.

 

 

I punti finali rimasti liberi possono essere 2 oppure 1. Utilizzando questi punti costruite una figura geomantica fatta di punti (o di cerchietti).

Ecco adesso tutte le 16 possibili combinazioni che rappresentano le 16 figure geomantiche con i loro significati.

 

°    °

   °

°    °

   ° ACQUISITIO rappresenta la cornucopia, il corno dell’abbondanza. Ricchezza guadagni arricchimento.

 

   °

°    °

   °

°  °  AMISSIO rappresenta un sacco che si svuota. Perdite miseria impoverimento.

 

  

 

 

   °

°    °   

°    °
°    °    LAETITIA rappresenta un faro. Gioia piacere salute.

 

 

 

°    °
°    °
°    °

  °    TRISTITIA rappresenta il fondo di un pozzo. Sofferenza dolore malattia fatica.

 

   °

   °

°    °

  °     PUER ragazzo maschilità attività lavoro.

 

 

 

  °
°    °
   °

   °    PUELLA ragazza femminilità passività riposo.

 

°    °

   °

°    °

°    °   RUBEUS rosso violenza guerra.

 

°    °

°    °

  °

°    °   ALBUS bianco quiete calma pace.

 

°    °

  °

  °
  °   CAPUT DRACONIS rappresenta l’energia che sale e si espande verso l’alto. Evoluzione progresso miglioramento.

 

  °
  °
  °

°    °  CAUDA DRACONIS rappresenta l’energia che scende e si espande in basso. Involuzione  regresso peggioramento.

 

°    °
°    °
  °

  °   FORTUNA MAJOR  rappresenta una coppa. Successo massimo

 

 

 

 

  °
  °
°    °

°    °    FORTUNA MINOR rappresenta una coppa rovesciata. Successo casuale o breve.

 

°    °

  °
  °
°    °    CONJUCTO congiunzione unione matrimonio.

 

 

   °
°    °
°    °
  °      CARCER prigione isolamento. Prigione delle circostanze, del destino.

 

 

 

VIA rappresenta una strada. Inizio nascita partenza lunghezza.

°
°
°
°

 

 

 

 

°    °
°    °
°    °    POPOLUS rappresenta una folla. Fine completezza conclusione moltitudine.

 

Adesso interpretate la figura così ottenuta, che è la risposta alla vostra domanda.

E’ consigliabile imparare a memoria i significati dei 16 simboli. Non fidatevi mai ciecamente della risposta ottenuta. Anche qui è possibile l’errore; ho visto molte risposte esatte e alcune sbagliate.

Questo sistema è il più semplice. In geomanzia esistono varianti più complesse, dove con 16 file di punti si costruiscono 15 o 16 figure che vanno inserite nelle case astrologiche. Ne parleremo un’altra volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTRODUZIONE ALLA GEOMANZIA

Che cosa è? Come funziona? Cosa necessita?

Il tema geomantico.

 

LA STORIA

Dalle arroventate sabbie del deserto è arrivata fino a noi, nel medioevo, questa mantica antica e misteriosa. Nel deserto la geomanzia (geo=terra e manteia=divinazione)viene praticata  battendo la sabbia con un bastoncino. Si forma così un numero casuale di punti  sulla sabbia.

La geomanzia è conosciuta come l’astrologia terrestre, perchè anziché guardare il cielo si guarda la terra. Molte figure geomantiche sono tratte dalle costellazioni.

Portata in Europa intorno all’anno mille; Gerardo da Cremona (1114 1187), la Geomanzia conobbe grande diffusione intorno al 1500 per merito di Pietro Albano, Cornelio Agrippa, Robert Fludd e altri.

   Nei tempi moderni la geomanzia è diventata un giuoco di società, ma nel medioevo non era così. Chi la praticava rischiava di finire sul rogo.

  Oggigiorno non si batte più la sabbia ma  si adopera una penna e un foglio di carta. Ecco come si procede.

Tenete il foglio orizzontale e in alto scrivete una domanda su qualcosa che vi interessa. Esempio: supererò l’esame? Troverò lavoro? Incontrerò un uomo?

Adesso senza pensare a niente, tracciate con la penna una fila orizzontale di punti, senza contarli. Sotto fate una seconda fila. Poi una terza e una quarta. Così:

.........

..............

.......................

.........

L’operazione più importante è finita. La teoria della sincronicità di Jung, spiega il rapporto che esiste fra questa serie casuale di punti, prodotti dalla mente inconscia, e l’evento futuro che ci interessa. Per ottenere risultati affidabili è però necessario l’allenamento.

Adesso contiamo i punti della prima linea orizzontale, se il risultato è dispari scrivete un cerchietto. Se è pari scrivete due cerchietti. Così

 

 

 

 

.........                       °          

.............                   °

.......................         °

..........                   °     °

 

Questa è la risposta alla nostra domanda.

Sono possibili 16 figure geomantiche ed ognuna simboleggia una situazione della vita. La figura geomantica così ricavata è la risposta alla nostra domanda.

 

LE FIGURE GEOMANTICHE

Ecco le 16 figure e i loro significati.

 

°    °

   °

°    °

   ° ACQUISITIO rappresenta la cornucopia, il corno dell’abbondanza. Ricchezza guadagni arricchimento.

 

 

  °

°   °

  °

°   °

 

 

 

 

 

AMISSIO rappresenta un sacco che si svuota. Perdite miseria impoverimento.

 

 

 

 

 

 

   °

°    °   

°    °
°    °    LAETITIA rappresenta un faro. Gioia piacere salute.

 

 

°    °
°    °
°    °

  °    TRISTITIA rappresenta il fondo di un pozzo. Sofferenza dolore malattia fatica.

 

   °

   °

°    °

  °     PUER ragazzo maschilità attività lavoro.

 

 

 

  °
°    °
   °

   °    PUELLA ragazza femminilità passività riposo.

 

 

 

 

°    °

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°    °

°    °   RUBEUS rosso violenza guerra.

 

°    °

°    °

  °

°    °   ALBUS bianco quiete calma pace.

 

 

°    °

  °

  °
  °   CAPUT DRACONIS rappresenta l’energia che sale e si espande verso l’alto. Evoluzione progresso miglioramento.

 

 

 

 

  °
  °
  °

°    °  CAUDA DRACONIS rappresenta l’energia che scende e si espande in basso. Involuzione  regresso peggioramento.

 

 

°    °
°    °
  °

  °   FORTUNA MAJOR  rappresenta una coppa. Successo massimo

 

 

 

 

  °
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°    °

°    °    FORTUNA MINOR rappresenta una coppa rovesciata. Successo casuale o breve.

 

 

°    °

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°    °    CONJUCTO congiunzione unione matrimonio.

 

 

   °
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°    °
  °      CARCER prigione isolamento. Prigione delle circostanze, del destino.

 

  °
  °
  °
  °       VIA rappresenta una strada. Inizio nascita, partenza, lunghezza. Cose lunghe che richiedono tanto tempo.

 

 

°    °
°    °
°    °    POPOLUS rappresenta una folla. Moltitudine. Molteplicità, confusione di cose, persone o eventi.  Molte cose eterogenee e disordinate.

 

 

 

 

L’OROSCOPO GEOMANTICO

 

Per una domanda semplice sono bastate 4 file di punti, dai quali abbiamo ricavato una figura geomantica, cioè il responso.

Se però vogliamo vedere chiaro in una situazione complessa, o vogliamo ottenere l’oroscopo di una persona, procediamo così.

Su un foglio orizzontale, tracciate 15 caselle.

Esempio  3

 

 

Le prime 12 case sono le stesse dell’astrologia. Le case 13 e 14 rappresentano i Testimoni. La casa 15 rappresenta il Giudice.

(Nota: per noi occidentali la casella n° 1 è in alto a sinistra. Per gli arabi è a destra poiché scrivono all’incontrario).

La Casa 1 rappresenta l’individualità, la personalità della persona a cui è dedicato il tema geomantico.

Casa 2  le acquisizioni, i guadagni in senso fisico e morale.

Casa 3 i rapporti dell’individuo con l’ambiente.

Casa 4  l’ereditarietà, i genitori, gli antenati.

Casa 5 l’espansione, l’amore, i figli.

Casa 6 le malattie.

Casa 7 il socio, il partner, il coniuge.

Casa 8 le eredità, la morte.

Casa 9 le aspirazioni

Casa 10 le realizzazioni

Casa 11 gli amici

Casa 12 i nemici

 

 

IL GETTO DEI PUNTI.

Su un foglio orizzontale, in alto scriviamo il nome della persona a cui è dedicato il tema.

Più sotto, passivamente, senza contarli scriviamo 4 file di punti. Poi altre 4 file. Altre 4. Ancora 4. Un totale di 16 file di punti. Così

 

.................

........

................

.........................

 

.................

........

.......................

...........

 

 

 

..........

....................

.......................

................

 

.................

.........

........................

...........................

 

 

LE MADRI

Contate i punti della prima fila. Se è un numero dispari scrivete un cerchietto. Se il numero è pari scrivete 2 cerchietti. Con le prime 4 file di punti costruite la prima figura, chiamata la prima  madre. Inseritela nella Casa 1.

 Con le seconde, terze e quarte file di punti costruite le altre 3 madri e inseritele nelle Case 2,  3 e 4. Così

Esempio 4

 

 

Queste figure si chiamano le Madri e sono composte di testa (il cerchietto o i cerchietti superiori) petto, ventre e piedi.

 

 

LE FIGLIE

Le figlie si costruiscono per innesto. Per costruire le 4 figlie si procede così: prendete le teste delle 4 madri e disegnate la prima figlia che va situata nella casa 5.

Esempio 5

 

Prendete i petti delle madri e disegnate la seconda figlia, nella casa 6.

Prendete i ventri delle madri e disegnate la terza figlia, nella casa 7.

Prendete i piedi delle madri e disegnate la 4 figlia, nella casa 8.

Esempio  6

 

LE NIPOTI

Le nipoti si costruiscono per copulazione. Da  2 figure ne ricavate una.  Per costruire le nipoti procedete così: sommate i cerchietti delle teste delle prime 2 madri. Se è un numero pari scrivete 2 cerchietti, se è dispari un cerchietto. Procedete con petto, ventre e piedi delle prime due madri. Avrete ottenuto la prima nipote, da inserire nella casa 9

Con le madri 3 e 4 costruite la seconda nipote, nella casa 10.

Con le figlie 1 e 2 costruite la terza nipote, nella casa 11.

Con le figlie 3 e 4 costruite la 4 nipote, nella casa 12.

Esempio 7

 

 

I TESTIMONI

I due testimoni sono nelle case 13 e 14.

Per costruire il testimone 13 sommate i punti delle nipoti situate sopra di lui.

Il testimone 13  rappresenta le circostanze favorevoli, le facilitazioni, la fortuna. Se la figura in 13 è buona, incontreremo molte agevolazioni. Se è cattiva, ne incontreremo poche.

 

Per costruire il testimone 14 sommate i punti delle 2 nipoti costruite sopra di lui.

Il testimone 14  rappresenta gli ostacoli, i problemi, le avversità. Se la figura in 14 è buona, gli ostacoli saranno leggeri. Se è cattiva, gli ostacoli saranno forti.

 

IL GIUDICE.

 Il giudice è la Casa 15, sotto i testimoni. Sommate i punti dei soprastanti testimoni e otterrete il Giudice.

Il Giudice rappresenta  la risposta finale alla nostra domanda, al nostro quesito. 

 

Ecco un esempio di tema geomantico.

Esempio 8

 

 

 

 

INTERPRETAZIONE

Adesso interpretiamo il nostro esempio. La domanda era: quale sarà l’esito di una richiesta di lavoro. 

Nella Casa 1 (che rappresenta il consultante) troviamo Popolus. La personalità del consultante è eterogenea, adatta a molte situazioni.

In Casa 2 c’è Rubeus. Le acquisizioni provengono da esperienze forti, a volte dolorose.

In Casa 3 Caput Draconis definisce l’evoluzione che ha portato il consultante a salire la scala sociale.

Albus In Casa 4 parla di uno scarso aiuto dalla famiglia. Il consultante è una persona che si è fatto da solo.

Popolus migra in 5 Casa, la casa dell’espansione. Grande ricchezza ed eterogeneità di esperienze amorose e sentimentali.

Una salute non invidiabile, data da Conjcto in Casa 6, quelle delle malattie.

Fortuna Major in Casa 7, visualizza una grande fortuna in situazione di società, di unione di qualunque tipo.

La Casa 8 illumina sulle situazioni riguardante la  morte. Albus è una figura di tranquillità che esclude incidenti.

Rubeus, in Casa 9 evidenzia le alte aspirazioni del soggetto.

In Casa 10 troviamo Acquisitio, ottima figura che simboleggia ricchezza, anche interiore, cioè grandi realizzazioni.

In Casa 10 Conjucto parla di grandi favori ottenuti dagli amici.

Tristitia in Casa 12 evidenzia nel contempo altrettanti forti nemici.

    Veniamo adesso ai 2 testimoni. Nel Testimone 13 ( le circostanze favorevoli) troviamo Tristitia, una figura negativa che nega i colpi di fortuna.

   Nel Testimone 14 che rappresenta le circostanze avverse, troviamo Caput Draconis. Una figura positiva che consente di superare le difficoltà mediante  sforzo e insistenza.

   Ecco il Giudice. La figura più importante, il distillato dell’intero tema.

Conjucto. L’unione. E’  il coronamento di un’impresa, il successo in un progetto. Ottima figura che preannuncia la riuscita.

 

 

FACOLTATIVI

 

LA CASA DELLA QUESTIONE

Nei primi 4 getti dei punti. Sommate i punti delle 16 file. Dividete per 12. Il RESTO della divisione corrisponde alla Casa della Questione, cioè del quesito. Se il resto è zero, la casa è la 12.

E’ una casa che ha importanza o attinenza con la domanda posta.

 

 

 

LA VIA DEI PUNTI.

Guardate la testa del Giudice. (Supponiamo che abbia 1 cerchietto). Tracciate una linea che salga sul testimone che ha la testa uguale ( 1 cerchietto).

Salite alla nipote con la testa uguale. Poi alla figlia o madre con la testa uguale. Questo percorso indica le case importanti nell’esito del quesito. Quando la via dei punti non può essere tracciata, significa che l’esito sarà dovuto a fattori imprevisti.

 

LA PARTE  DI FORTUNA

Sommate i cerchietti delle figure dispari presenti nelle 12 Case. Dividete il risultato per 12. Il RESTO rappresenta la casa su cui cade la fortuna.

 

SUBJUDEX Subgiudice. Quando si ottiene un giudice  totalmente avverso, è possibile, copularlo (sommare i cerchietti) con la casa della Questione per ottenere il Sub Giudice. Esso ha scarsissimo valore.  Rappresenta la piccola parte buona presente nell’avversità. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MASCHIO o FEMMINA?

 

SISTEMA TRADIZIONALE PER PREDIRE IL SESSO DEL NASCITURO

 

E’ una tecnica impiegata dalle giovani coppie per sapere se avranno un figlio maschio o femmina. Era molto comune in passato, dove nel silenzio e nel raccoglimento, la coppia compiva i gesti tramandati da generazione in generazione. Quando non sapeva come fare, la futura madre si rivolgeva a una amica più anziana, oppure a qualcuno in paese noto per questo genere di cose.

Anche in tempi recenti ho visto praticare questo procedimento, talvolta come gioco di società, come divertimento o per semplice curiosità. Il procedimento è molto semplice e richiede solo un minimo di partecipazione. Può essere praticato dalla madre stessa, dal marito o da altra persona.

L'operatore, che di solito è il marito, prende una collanina d'oro o d'argento, con medaglietta e la tiene come se fosse un pendolino legato a un filo. La futura madre tiene la mano sinistra aperta, con il palmo rivolto in alto. L’operatore solleva la collanina strisciandola sul fianco della mano aperta. La collanina viene sollevata sempre più finché arriva alcuni centimetri sopra il palmo della mano.

In questa posizione viene posta la domanda: sarà un maschi o una femmina? Dopo alcuni secondi la collanina incomincia a muoversi. Se si muove in senso

orizzontale o verticale significa che sarà una femmina. Se si muove in senso circolare destrorso o sinistroso, significa che sarà, un maschio.

Il sistema è semplice, non costa niente e vale la pena di provarlo.

 

 

 

 

I 7 SASSI

 

Formulate mentalmente la domanda. Prendete 7 sassolini: 3 bianchi, 3 neri e uno rosso. Agitateli nel cavo della mano e lasciateli cadere su un tavolo di legno.

Si formeranno alcune figure:

con i sassi bianchi: triangolo piccolo significa debole situazione favorevole. Triangolo grande. Forte situazione favorevole, riuscita completa.

Sassi bianchi formano una linea: situazione in sviluppo (sinistra passato, destra futuro.)

Sassi neri: triangolo ostacoli, contrarietà, piccoli o grandi.

Linea nera: situazione sfavorevole in sviluppo.

Sasso rosso: la fortuna, il caso che favorisce la figura alla quale è più vicino.

Sasso rosso lontano: debole influenza della fortuna.

Triangolo bianco mal formato: successo parziale o incompleto

Linea curva o storta: progresso lento, incerto.

Triangolo nero malformato: ostacoli deboli

 

 

 

 

 

DEI E UOMINI

 

Gli Dei sono esseri spirituali progrediti ed evoluti. Gli Dei sono esseri superiori, energie intelligenti e creative, Spiriti Guida, Santi, Antenati. Forse una volta molti Dei sono stati uomini di questo o di altri pianeti. Uomini che si sono evoluti durante i cicli delle rinascite fino a diventare Dei. E la loro evoluzione continua ancora per diventare Dei sempre più grandi. Gli uomini che hanno disceso la scala dell'evoluzione invece sono rinati in forme sempre inferiori fino a diventare Demoni.

Non sappiamo quale è la forma degli Dei; forse sono energie, gas, ectoplasmi. Non sappiamo i loro nomi. L'uomo per rappresentarli adotta forme e nomi convenzionali. Uomini ispirati, Veggenti, Artisti raffi­gurano gli Dei con forme e nomi approssimativi.

L'artista che scolpisce, o dipinge un Dio è un ispirato. L'artista durante il suo lavoro sente, intuisce la strada giusta e migliore da seguire. L'artista principiante guarda molte raffigurazioni di Dei e copia un modello di Dio che lo attira e che gli piace. In seguito l'artista modifica, toglie quello che non gli piace e aggiunge particolari che preferisce. L'artista adotta un nome convenzionale  oppure un nome inventato che sente appropriato e che gli ispira riverenza e fiducia.

Esempio: Altedawan favorevole per operazioni costruttive, in analogia con la lettera iniziale A.

ZWANDEKILI favorevole per operazioni distruttive, in analogia con la lettera iniziale Z. L'artista ha il problema di tradurre in materia Esseri spirituali, Caratteristiche, Qualità e per far questo deve forzatamente impoveri­re gli Dei e usare artifici. L'artista scolpisce un Dio di solito in forma umana per renderlo comprensibile e abbiamo i Totem, Feticci, Gri-Gri. L'artista si serve di analogie ed esagerazioni per rappresentare le caratteristiche di un Dio.

Esempio:  una Dea nuda è l’analogia della Natura.

L’artista scolpisce esagerata la parte del corpo che è la carat­teristica tipica di quel Dio.

Esempio: una Dea con sesso e seni grossi significa che è ua Dea della fecondità. Un Dio con corna e denti significa che è un Dio guerriero che aggredisce.  Un Dio con grandi occhi significa che è un Dio per la veggenza. Un Dio con testa grande e corpo piccolo è un Dio dell' intelligenza. Un Dio con tante facce significa un Dio guardiano e protettivo. Una mezzaluna è una Dea dell'ispirazione. Eccetera.

Le riproduzioni degli Dei devono essere esclusivamente costruite a mano da artisti ispirati. Un artista, o una persone sensibile,  riesce a percepire la presenza degli Dei locali vivendo a lungo in un ambiente naturale. Gli Dei sono divinità locali che presiedono un ambiente, sono la quintessenza di un ambiente; sono espressione dell'ambiente; sono forgiati, modificati e influenzati dall’ambiente.

Per costruire gli Dei bisogna usare esclusivamente materiali locali. Legni o pietre comuni in quell’ ambiente. Secondo la mia esperienza utilizzo legno di Robinia che ha le spine, simbolo di difesa. Gelso che produce le more simbolo di nutrimento. Tiglio che ha fiori profumati, simbolo di piacere.

In campagna scelgo un ramo adatto da portare a casa e lo sego. (Ogni legno appena segato emana un profumo particolare.) Su una morsa scolpisco il legno con sgorbie, lo levigo con tela vetrata, lo dipingo con colori a acqua e lo vernicio con gommalacca. Escludo i legni locali ma di cattiva qualità.

Il Sambuco poiché ha il midollo. Il Salice poiché è fibroso e flessibile. Il Pioppo poiché è fragile e tenero.

Più l'uomo si evolve e più riesce ad avere coscienza e talvolta riesce a vedere gli Dei. Agli uomini è conveniente chiedere aiuto agli Dei,  Antenati, Spiriti Guida. Una persona fortunata è una persona che riceve aiuti da uno Spirito Guida, un Antenato, o un Dio.

Quando con i vostri mezzi non riuscite a ottenere un risultato rivolgetevi agli Dei. Mettete tutto nelle mani di un Dio. Chiedete aiuto nei casi disperati, chiedete di salvarvi in situazioni senza via di uscita. Chiedete l'esaudimento di un vostro desiderio, a condizione che la riuscita non sia contro il vostro interesse. Quando la vostra richiesta sarà stata esaudita, ricordatevi sempre di ringraziare.

 

 

 

 

 

 

 

RICORDI

 

Sono nato nel dopoguerra e sono vissuto in un piccolo paesino di campagna, bigotto e dominato dal prete.

Ricordo l’infanzia, con messe in latino, catechismi, dottrina, rosari e divieti di andare al cinema, di guardare la televisione, di leggere i fumetti di andare a ballare e di guardare le ragazze. Nel 1950 fino a oltre il 1960 c’erano molti obblighi e proibizioni: era proibito mangiare carne di venerdì. Nei venerdì santi bisognava fare digiuno. Le donne in chiesa dovevano stare dalla parte sinistra e vestire con gonne lunghe sotto il ginocchio, maniche fin sotto il gomito e indossare il velo sui capelli. Inoltre le donne non potevano salire sul presbiterio.

Attaccato alla porta della chiesa c’era l’ INDEX LIBRORUM PROIBITORUM (abolito da Papa Paolo VI nel 1965) e l’elenco dei film esclusi del Centro Cattolico Cinematografico.

Ho vissuto e visto tutto il mondo contadino degli anni ’50: ricordo l’aratura con i buoi ad Angiari. La falciatura del fieno in maggio. Le donne che sfogliavano il tabacco in agosto. Le donne che vendemmiavano in ottobre. I vecchi che insaccavano i salami in dicembre...

Esisteva la campagna (ora non esiste più) con campi di grano, papaveri camomilla e fiordalisi. Filari di salici, gelsi, platani. Dentro i fossi c’erano le canne piumate (usate per fare le scope); le tife, le rane, i pesciolini. Nelle notti di luna cantavano i grilli e in maggio vagavano sciami di lucciole. Ho udito le donne che cantavano sull’aia nelle sere d’estate, dopo il lavoro. Lungo la stradina rossa, dove andavo a mangiare le more di rovo in settembre, ho intravisto le coppiette che si baciavano nascoste nei cespugli di elianto. La stradina rossa era chiamata così perchè in quel posto le ragazze venivano sverginate dal fidanzato.

Ho visto i raccoglitori di cicche, le osterie dove, d’inverno, vecchi intabarrati giocavano a scopa bevendo gotti di vino e fumando sigari. Ho visto le sagre paesane con i giocatori delle tre carte, della cordicella, della roulette. E stand con la donna cannone, i tiri al bersaglio, la giostra delle streghe, il labirinto con gli specchi deformanti. E poi le  peepshow alle sagre. Una macchinetta era attaccata a un palo. Si mettevano 10 lire e si guardavano le donnine in bikini. Dopo mezzo minuti la luce si spegneva e non si vedeva più niente.

Negli anni 50 ho ascoltato le storie di Fabbian Severino e sua sorella Carmela, che esorcizzava la malasorte gettando sale all’indietro e compiendo segni con un coltello curvo.

Mio papà Gelmino mi ha raccontato storie di Lumiere. (Una luce tremolante vista di notte). Mi ha parlato del rabdomante Valedi di Ronco. Dell’avventura capitata a suo nonno Secondo...

Negli anni ‘70 con mio cugino sono andato dal cestaio senza gambe Adelino di Albaredo che viveva in una casa vicino all’Adige, con la sorella.

Nel 1978 sono andato dall’erborista Sante di Solesino, raccoglitore di erbe officinali.

Negli anni ‘80 ho conosciuto e intervistato l’erborista Pietro di Boschi. Il veggente Marino di Castagnaro. E poi cartomanti, pranoterapeuti, sensitivi, veggenti...

 

 

 

 

STREGONERIA DELLE CAMPAGNE

 

Ho visto l’aspetto magico pagano del mondo contadino. Una religiosità fatto da un miscuglio di elementi cristiani e pagani. Ad esempio: in inverno i contadini intabarrati e le donne si radunavano in stalla per raccontarsi storie. Il prete non voleva, e allora essi recitavano anche il rosario, per condiscendenza.

Le invocazioni magiche erano un miscuglio di preghiere e formule magiche. La madonna simboleggiava la Dea, la Madre Terra; e i santi simboleggiavano i periodi delle stagioni.

Le sagge donne erano vecchine, erboriste, veggenti, medichesse o streghette.

 

I sabba, erano feste di passaggio di stagione. Noi che siamo vissuti in campagna possiamo capirlo subito: 2 Febbraio, 30 Aprile valpurga. 1 Agosto lammas. 31 Ottobre halloween.

 

 

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Nelle notti estive di plenilunio le ragazze ballavano nude intorno al nono  salice di Via delle Scope (chiamata così perché nel fosso sorgevano canne palustri usate per fare le scope). Le ragazze indossavano l’amuleto della Wicca: un 8 simbolo di infinito, dentro una V simbolo della vagina. Intanto la vecchia Emma recitava filastrocche seduta sulla riva del fosso.

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La notte di san Giovanni (Solstizio d’estate) veniva festeggiata con riti: una chiara d’uovo (albume)  era messa dentro un bottiglione di vetro chiaro, pieno di acqua.  Questa  boccia  veniva deposta orizzontale  sull’erba e  lasciata lì alla rugiada della notte. Al mattino andavano sul posto. All’interno della bottiglia spesso si formava la  figura di una nave con vele spiegate, sartiame. Era bellissima da vedere e significava che l’estate sarebbe stata piovosa. Se la figura non si formava significava che quell’estate ci sarebbe stata la siccità.

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Le ragazze di campagna, nelle notti di plenilunio d’estate, si spogliavano nude davanti alla Luna per propiziarsi il fidanzato,. Recitavano questa filastrocca.

 

 

Luna lunata

In cielo sei nata

In terra son nata io

Dimmi chi sarà lo sposo mio.

 

 

Poi prendevano una manciata di polvere dalla strasa (allora le strade non erano asfaltate) e la  lanciavano in aria. Il vento portava la polvere in una dilazione.  In  quella direzione c’era la casa del  futuro sposo.

 

Ho visto le vecchine che facevano i nodi.  Nove nodi doppi su una cordicelle di canapa grezza. Recitavano parole sottovoce mentre facevano i nodi: le parole formavano una cantilena ripetitiva sul risultato che volevano ottenere Questo serviva per arrestare un malanno o impedire qualcosa. . Vedi Foto con lo scrittore Bissoli e una saggia donna di campagna.

 

C’erano le e vecchine che guarivano il fuoco di San Antonio (erisipela). Queste  facevano molti  cerchi concentrici con un anello d’oro sopra la parte malata. . La signora G. aveva il fuoco di san Antonio su un seno. Dopo sei mesi, stanca di medici e medicine si rivolse a una donna di Ostiglia che in tre sedute la guarì.

 

Ho visto le vecchine che compivano il rito del pentolino. Un pentolino di terracotta pieno di acqua veniva messo sul fuoco del camino. All’acqua si aggiungeva sale, 2 o 3 internodi del gambo del frumento e qualche altro ingrediente

Quando l’acqua era bollente si versava su un piatto fondo. Si aggiungevano  due braci prese dal camino. Il pentolino veniva poi capovolto sopra il  piatto.  Il piatto veniva messo sul davanzale della finestra e si aspettava.

Dopo circa 20 minuti si andava a vedere. Se l’acqua era rientrata tutta nel pentolino significava che il risultato voluto sarebbe arrivato; altrimenti no

 Forse questo fenomeno era dovuto alle braci che bruciando l’ossigeno creavano il vuoto all’interno del pentolino; così l’acqua del piatto veniva risucchiata dentro. Vedi video su youtube, canale Sergio Bissoli IL rituale del pentolino.

 

Renato racconta: avevo male  alla pancia (i vermi?) . Mi distesero sulla riva del fosso a Palesella e mi posarono una scodella di acqua fredda sulla pancia. Arrivò una vecchia con un pentolino di stagno fuso. Lo versò nell’acqua  e  lo stagno  raffreddandosi formò tanti vermetti. La vecchia portò via la scodella. Mi dissero che con questa operazione mi aveva tolto i vermi nella pancia.

 

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L’amico Giorgio aveva male alla gamba sinistra, e gli suggerii di rivolgersi alla guaritrice.

Una sera d’inverno io e Giorgio andammo dalla vecchia Emma, guercia, 96enne per provare  le sue cure. Ma la figlia si oppose, mentre la vecchia sorrideva e taceva. Dopo un po’ la vecchia disse rivolta al mio amico: “Lei è Marangoni?”

L’amico ebbe un sobbalzo: “Come può conoscere il mio cognome?”

Intervenne la figlia: “No, mia mamma intendeva dire se fa il marangon cioè il falegname.”

Dopo una pausa Emma sbalordì ancora il mio amico: “Le ha  male alla gamba sinistra?=

La figlia intervenne ancora spiegando che si vedeva da come il mio amico camminava.

Poi la vecchia disse una terza  cosa vera, che adesso non ricordo più.

 

 

 

 

 

 

 

 

PREDIRE IL FUTURO

 

Le doti di intuizione e veggenza sono comuni nelle donne e molto meno negli uomini, ad eccezione degli artisti.

L’Inquisizione durante 5 secoli ha bruciate vive milioni di donne. L’ultima era una erborista chiamata la Stria Gatina. Il comune Cervarolo di Varallo le ha dedicato una lapide:

 

IN MEMORIA DELLA STRIA GATINA ULTIMA STREGA MASSACRATA IN ITALIA TRUCIDATA A CERVAROLO DI VARALLO IL 22   1   1828  CUSTODE DELL'ANTICA SAPIENZA MONTANARA

Il più comune mezzo per conoscere il futuro è il sogno. Specialmente i sogni lucidi, fatti prima dell’alba con una forte carica emotiva.

 Io durante la vita ho fatto 4 o 5 sogni dove ho visto un avvenimento futuro impossibile da prevedere e che dopo un mese circa si è verificato esattamente fino nei dettagli. In proposito lo scrittore Sveno Tozzi scrive: “Non si può dimostrare che la volontà umana può cambiare un destino. Credo che quello che accadrà domani sia già accaduto e noi lo viviamo in ritardo.”

 

Le tecniche di veggenza in campagna si servivano di oggetti semplici utilizzati normalmente in casa.

GLI SPILLI O STUZZICADENTI  13 spilli come i 13 pleniluni in un anno. Una donna di Bergantino usava gli spilli. Teneva gli spilli nelle mani chiuse a coppa e li lasciava cadere sul tavolo di legno. Poi interpretava le figure che si formavano: triangolo, quadrato, stella, croce, linee intere, spezzate, linee verso l’alto, verso il basso.

Riferitomi dall’amico Giancarlo. Quando ci sono andato io la donna era già morta.

 

 

 

LA CERA. In un cucchiaio mettevano pezzettini di cera e la fondevano tenendo il cucchiaio sopra la fiamma di una candela. Poi versavano la cera fusa in un piatto pieno di acqua fredda. Si formavano figure da interpretare. Vedi il mio video su youtube canale Sergio Bissoli intitolato  Giochi Graziosi.

 

L’INCHIOSTRO.  Con la penna intingeva il pennino nell’inchiostro e poi batteva la penna verticale su un foglio di carta. Si formavano alcune macchie. Piegava il foglio in due e lo riapriva. Le macchie si duplicavano formando figure da interpretare.

 

OLIO.  La donna lasciava cadere alcune gocce di olio in un piatto pieno d’acqua. Si formavano figure da interpretare. Se le gocce si riunivano era buon segno, se si disperdevano no..

 

LO SPAGO. Lanciavano in aria un pezzo di spago floscio, lungo circa 60 centimetri. Quando cadeva sul terreno, osservavano e interpretavano la figura che formava.

 

Le sagge  donne osservavano come si dispone la cenere sul focolare, dopo aver bruciato la legna. Osservavano come brucia una candela.

Interpretavano le azioni sbagliate. Esempio se qualcuno infilava una maglia a rovescio, le donne dicevano: “Le cose andranno storte”. Cioè gli avvenimenti futuri si realizzeranno in modo sbagliato e sfavorevole. Osservavano le foglie mosse dal vento, il comportamento degli uccelli.

Nel 1990, quando io ero molto ammalato, mia mamma vide un uccellino che picchiava  contro il vetro della finestra, si comportava in modo gioioso, senza paura, poi  scomparve. Mia mamma lo interpretò come un segno di guarigione, ciò che in futuro avvenne.

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Nel 1998 un uccellino entrò nella stanza dove era la bara di mia zia. Era un segnale della defunta? Lo spirito della zia aveva guidato il corpo dell’uccello?

           

 

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Poi c’erano le cartomanti che ci sono ancora adesso.

Le vecchie tramandavano questi  segreti alle figlie.

Le ragazze di quegli anni erano meravigliose, timide e inavvicinabili. Trascorrevano i pomeriggi delle domeniche passeggiando o sedute sulle panchine nel viale dei tigli a Minerbe. Io le guardavo senza avere il coraggio di avvicinarmi.

Negli anni ’50 le ragazze indossavano vestiti lunghi. Negli anni ’60 indossavano gonne blu, pieghettate, camicette bianche di pizzo, calze bianche e scarpette nere. I capelli li portavano lunghi e lisci.

Col trascorrere degli anni molte  vecchie non tramandavano più il loro sapere alle giovani, così questi segreti morivano con loro. Negli anni ’80 erano rimaste  le ultime sagge donne, poi in seguito definitivamente scomparse.

Nei tempi moderni il tentativo di riportare in luce questi segreti è stato fatto dal  neo Paganesimo e dalla Wicca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MISTERI DELLA CAMPAGNA

 

Sono stato testimone di fenomeni strani. Nel 1972 in Via Guanti ho visto una macchia rossa nel cielo al tramonto mentre stavo sopra un pagliaio.

 

 

 

Mistero nella tomba

Nel 1989 morì Umbero Zanon di 23 anni e fu sepolto nella tomba di famiglia a San Bonifacio Verona. Due anni dopo la tomba fu aperta per seppellire un’altra salma e si scoprì una pianta ramificata all’interno del loculo. Nel marzo 1991 sono andato a vedere, con i familiari e l’autorizzazione del Municipio. I becchini hanno sollevato la botola, siamo scesi con la scala e le pile in una stanza sotterranea, fatta di cemento e completamente buia. Sulla parete si estendeva (e c’è ancora) una ramificazione color bronzo, senza spessore come se fosse fotografata sul cemento. Probabilmente è una specie vegetale rara. E’ stata provocata dal defunto per dare una sua manifestazione?

Vedi foto

 

The mystery of the tomb by Sergio Bissoli

 

 

In 1989 Umbero died at the age of 23 and he was buried in his family vault. in San Bonifacio near Verona.

The tomb was opened two years later to bury another corpse and a branched plant was found inside the niche.

In march 1991 I went there to see the place along with some members of that family and with a  permission given by the local authority. The caretakers lifted the trap-door, all of us climbed down a ladder by the help of electric torches into an underground room that showed concrete-made and pitch dark.

A bronze-coloured ramification, with no thickness at all, as if it were merely photographed on that concrete wall, did spread out along the wall (and it’s still there). It is probably a rare vegetable species. Has it been produced by the dead man aiming to offer an epiphany of himself?

 

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L’ARENA MARZO 1993

 

Spunta dal loculo di una tomba di famiglia.

 

Mistero nella tomba.

Strana infiorescenza nella bara di un giovane.

 

San Bonifacio. Misteriose infiorescenze sono comparse in una sepoltura dei cimitero del capoluogo. A fare la curiosa scoperta è stato Adolfo Zanon maestro elementare in pensione. Sollevato il pesante sigillo di pietra della propria tomba di famiglia per collocarvi provvisoriamente il feretro di una defunta di una famiglia amica, il maestro Zanon si è accorto che qualcosa di strano fuoriusciva dal loculo del figlio Umberto, deceduto nel 1989 appena 23enne.

 Lungo delle pareti che costituiscono la tomba, posta perimetralmente al tempietto cimiteriale, si è formata una fitta ramificazione, di probabile origine vegetale, color bronzo, di una certa eleganza e della quale nessuno riesce a capire l’origine. I sottilissimi ramoscelli che la costituiscono, e che si sviluppano abbarbicati all’intonaco della parete, fanno tutti capo ad un altrettanto sottile tronco che fuoriesce dall’avello del giovane Umberto.

Un fenomeno al quale nessuno sa dare una spiegazione e che mai si è verificato prima al camposanto di San Bonifacio. Probabilmente il luogo umido ha determinato la nascita e la proliferazione di questo strano rampicante in un ambiente così inconsueto per un vegetale in considerazione anche dell’assoluta mancanza di luce.

La tomba è stata ora richiusa e qualcuno, con spirito poetico, ha subito ribattezzato il rampicante la “pianta del ricordo”. Il carattere misterioso del fenomeno comunque rimane.

R. B.

 

 

 

GIORNALE DEI MISTERI Luglio 1993

 

Lo strano arabesco

 

Il sig. Sergio Bissoli ci invia la seguente notizia:

“Aprono una tomba per seppellire un fere­tro e trovano una sorpresa - Dentro una tom­ba di famiglia, in una stanza sotterranea, senza luce, su una parete di cemento è na­ta... questa cosa. Sembra una infiorescenza ma non ha spes­sore. Sembra partire da un punto ma non c'è un foro visibile. Dietro il muro da dove parte questa infiorescenza c'è la bara di Zanon Umberto (1965-1989) morto di enfise­ma polmonare a 23 anni. Se qualcuno può spiegare questa fenomeno o se desidera maggiori informazioni o foto, scriva al padre: Ins. Adolfo Zanon via Chia­vichetta, 3 - 37047 San Bonifacio (VR) tel. 04517610437.

In attesa di una soluzione questa pianta è stata chiamata: l’Albero della Vita.”

 

--- Ho fatto vedere la foto ad un botanico dell’Università di Firenze e la sua risposta è stata:

“Potrebbe essere la radice di una grossa pianta forse in associazione con i muschi.”

Sarebbe utile analizzare da vicino quello strano arabesco e certamente non mancherà qualche esperto della zona che vorrà prendersi l’incombenza e darci una risposta più precisa. La ringrazio, signor Bissoli, della segnalazione.

 

Giulio Brunner

 

Vedi foto Infiorescenza

 

 

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CASO POLTERGEIST

 

Il signor Giovanni Sarte (1914 1992) era un agricoltore e allevatore di bestiame. Uomo semplice e affidabile, religioso ma non fanatico, lavoratore instancabile amante del proprio lavoro. Insieme a lui viveva una famiglia in affitto, composta da padre, madre e tre figlie in età compresa da 6 a 18 anni .

Nel 1989 circa, Giovanni Sarte mi racconta:

“Una sera d'estate degli anni '80 eravamo tutti riuniti a tavola e stavamo cenando. Improvvisamente davanti agli occhi di tutti i presenti, un bicchiere di vino si sollevò in aria, rimase sospeso per alcuni secondi, poi ricadde sulla tavola frantumandosi. Ma i frammenti dei vetro restarono uniti e il vino non fuoriuscì dal bicchiere. Tutti si alzarono spaventati. Solo io rimasi calmo perché supposi fosse opera dei nostri Antenati. II giorno seguente riferii l'accaduto al prete, don Dario, ma questo rimase silenzioso e non mi diede una risposta.”

 

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EDIFICI LEGGENDARI

 

In Via Palesella a Cerea (Verona) si trovava un edificio isolato, in campagna, chiamato il Cason. Era  una costruzione enorme, asimmetrica fatta di mattoni con lunghe crepe che solcavano i muri.

Era  un antico monastero del 1500. A partire dal 1700 era stato frazionato internamente ed era diventato sede di molte famiglie di contadini, salariati e perfino girovaghi.

Negli anni '40 il signor Mantovani Giovanni e famiglia arrivarono a Palesella e andarono ad abitare nella casetta adiacenti l'ex monastero, il cui lato est venne utilizzato come magazzino.

Durante quel periodo le famiglie abitanti il vecchio edificio dicevano che di notte vedevano i frati salire le scale con una candela in mano.

Negli anni '60 io ho conosciuto il signor Giovanni Mantovani che mi riferì queste testimonianze. Purtroppo in quel periodo quasi tutte le famiglie che abitavano l'ex monastero erano estinte o si erano trasferite. Il lato sud era utilizzato come cantina da un'osteria e il lato ovest come fienile da una famiglia contadina. Io sono andato a intervistare l'ultima famiglia rimasta, una coppia di vecchi pensionati, però a causa della loro grave sordità non sono riuscito a farmi intendere.

A partire da quegli anni nessuno ha più abitato l'edificio.

Il signor Giovanni mi permetteva di visitare spesso l'edificio entrando dalle stanze del suo magazzino. Era un labirinto di stanze e stanzette rischiarate da finestrelle. C'erano scale ripide, sottotetti e locali accessibili solo attraverso botole. Tutte le volte che esploravo l'interno oscuro provavo una forte emozione. In quelle stanze il tempo pareva essersi fermato ed era come camminare dentro un passato strapieno di ricordi e di segreti. (Il figlio Fiammetto era intenzionato a cercare l'eventuale tesoro dei frati).

Negli anni '80 l'edificio è stato definitivamente abbandonato; da allora ha subìto crolli, incendi e poi è rimasto un vecchio rudere circondato da abitazioni nuove nate nel frattempo.

Attualmente l’edificio è stato abbattuto e non resta più nessuna traccia.

Vedi su CONVENTO DI PALESELLA

 

 

 

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LE PIETRE NERE

Nel 1973 in località Colonnelli di Angiari, nelle vicinanze di una fattoria abbandonata, affioravano dal terreno molte pietre nere e mal squadrate, accostate fra loro, su un’area di circa 5 metri per 5. Forse si trattava di un antico pavimento. Ho chiesto ad alcuni contadini del posto se conoscevano lo scopo o la provenienza di queste pietre, ma nessuno ha saputo darmi una risposta. Ne ho prese alcune come ricordo.

 

 

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LA MUFFA SULLA PARETE

Nel 1997 a casa mia, nella vecchia cucina, dopo aver spostato la credenze ho visto sul muro dietro alcune macchie di muffa che formavano strani disegni.

 

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IL VECCHIO PIOPPO

 

Nella campagna a sud di Verona vicino a Cerea tra Via Cabianca e il fondo di Via Roe c’era un vecchio pioppo secco. Sul lato nord del tronco c’erano scolpiti strani disegni lunghi 40 cm. I disegni apparivano vecchi e consunti. Forse sono stati incisi dall'uomo per scopi magici oppure sono opera di agenti atmosferici o altre cause naturali. Nella foto ho dipinto l’incisione in rosso per evidenziarla.

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LA LUCE FANTASMA

 

    Il signor Gilberto di Boschi (Verona) negli anni 90, una notte di primavera è uscito di casa per orinare. La notte in campagna era totalmente buia, ma là in mezzo al campo egli vide una luce di forma triangolare. Egli corse  in casa, prese la polaroid e scattò l’ultima foto rimastagli.

  Gilberto non andò a vedere subito la luce da vicino perché bisognava saltare una rete di confine. Ma il giorno seguente andò nel campo, però in quel punto non trovò nessuna traccia.

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I FUNGHI STRANI

 

Nell’estate 2013, passando per San Pietro di Morubio, vidi grossi funghi strani sui tronchi dei vecchi tigli. Nei giorni successivi sono riuscito a staccarne qualcuno. Sono duri e legnosi.

Questi funghi mi hanno ispirato il racconto: VIALE DEI TIGLI  apparso su Anime Nude.

 

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CASA DEL MISTERO

 

L’Arena 11 aprile 1975, pag. 4   Casa del mistero in via Del Pontiere

E' ormai chiamata la "casa del mistero" e sorge o, meglio, sta crollando all'angolo di via Del Pontiere, subito dopo il passaggio delle Mura Viscontee. Per l'esattezza sta crollando da circa 31 giorni, da quando cioè l'ignoto puntatore di un quadrimotore americano, convinto di colpire chissà mai quale obiettivo militare, colpì una parte del fabbricato con una bomba.

La storia dello stabile, da quel momento, è costellata di crolli, di cedimenti, di dichiarazioni municipali di inabitabilità, di incendi misteriosamente quanto periodicamente divampati.

Adesso del tutto disabitata, la "casa del mistero" sta cadendo letteralmente a pezzi talvolta sulla testa dei passanti. E' inoltre, diventata una specie di "cliente fisso" dei vigili del fuoco, i quali (giustamente scocciati), a parte gli incendi, devono ogni tanto accorrere in tutta fretta per rimuovere tegole, travi, ecc. A chi appartiene? E non si potrebbe demolirla una volta per tutta? Il municipio, che l'ha dichiarata inabitabile, perché non interviene?

Un dubbio: che si tratti di un "monumento nazionale" risalente ad epoca imprecisata, e quindi intoccabile? In attesa di una risposta, magari da chi si interessa della difesa delle "bellezze (!) archeologiche", nulla ci vieta di chiedere, anche a nome dei lettori che ci hanno scritto sull'argomento, l'eliminazione definitiva di queste "macerie" (siano esse archeologiche o meno).

 

Dopo aver letto questo articolo sono andato in treno a Verona per vedere la casa. Era un giorno caldo, col sole. La casa era alta, vecchia, decrepita, molto suggestiva. Scavalcai il basso muro di recinzione e saltai giù nel cortile. C’erano calcinacci, rifiuti, ma io restai là per ammirare quella casa. Purtroppo non avevo la macchina fotografica.

 

 

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L’ARENA xxxxxxxxxxx  CASA STREGATA

 

Mia mamma mi segnalò questo annuncio sul giornale. Scrissi alla redazione e dopo circa un mese arrivò la risposta con l’indirizzo: Signora Nereide Via Scuderlando 177 Verona.

In una grigia domenica di Dicembre, con la mia Fiat 500 andai a Verona. Trovai la casa e rimasi tutto il pomeriggio seduto sul divano ad ascoltare i resoconti della signora:

Succedevano fenomeni strani: correnti di aria fredda, brutti odori, insetti schifosi, il burro diventava nero, la cera rossa, i fiori avvizzivano, si sentiva l’elettricità negli oggetti.

Alcuni mesi dopo telefonai, mi rispose la sorella dicendomi che Nereide era morta.

Questo mi ispirò il racconto La casa stregata. Su RACCONTI MISYERY editore LULU

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L’OROLOGIO DELLA MORTE

 

Il giorno della cresima il mio padrino, lo zio Gino mi regalò un orologio Lorenz. Nel corso degli anni l’orologio cadde a terra, si ruppe l’asse del bilanciere e fu riparato.

Dopo il 1980 circa, mettevo al polso un altro orologio, mentre il Lorenz lo lasciavo in camera da letto e lo caricavo tutte le sere.

Una sera del 1994 trovai l’orologio fermo. Pochi giorni dopo mio zio Gino si ammalò.

Feci riparare l’orologio e lo rimisi al suo posto.

Nel 1995 trovai l’orologio ancora fermo. Pochi giorni dopo lo zio Gino morì.

 

 

 

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LE SFERE ROSSE

 

Agosto  78, dopo le 11 di notte. Ero stato a casa della fidanzata a Casaleone a guardare un film in televisione. Tornavo in bicicletta lungo la strada che costeggia il fiume Menago. Era una notte umida, afosa. Non c’era illuminazione e io avevo il fanale della bici.

 A sinistra (ovest) c’erano le paludi del Brusà. Prima di arrivare in via Pozza, vidi alcune sfere gassose, rossastre- provenivano dalla palude a ovest, attraversavano il fiume, la strada e  proseguivano verso est. Le sfere erano come palle da tennis o come palloni da football, e passavano in silenzio, lentamente, all’altezza di circa 4 metri dal suolo. Il fenomeno durò alcuni minuti, poi cessò.

 

 

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IL SEGRETO DI VILLA CONCAMARISE

 

La vecchia serva Erminia era l’unica a conoscere il segreto di Villa Concamarise.

Erminia era una donna piccola, vecchia e curva. Si occupava di mansioni secondarie nella villa: in inverno badava che il fuoco non si spegnesse nel grande camino con la cappa sostenuta da due grifoni di tufo. In estate provvedeva a cercare erbe officinali nel grande parco, da usare per i decotti e gli impacchi.

La villa era grande e servi e serve giovani si occupavano dei lavori pesanti. Preparavano i cibi nella grande cucina che aveva la parete occupata da pentole in rame. Accudivano i cavalli nelle scuderie, gli animali nella stalla; in estate falciavano le messi, in autunno facevano la vendemmia. Inoltre nelle dependance c’erano falegnami per aggiustare carri e botti; fabbri per la manutenzione di portoni, serrature e per forgiare alabarde e spade; maniscalchi per ferrare i cavalli. E poi ancora tessitori, lavandaie, cameriere...

Erminia non aveva la forza per dedicarsi a queste attività. I suoi compiti erano di secondaria importanza, con una eccezione.

Due volte al giorno, la vecchia saliva il grande scalone col soffitto affrescato per arrivare al piano superiore. Da lì seguiva una scala di servizio per arrivare ai granai. Attraverso alcune stanze oscure stipate di ferraglia e oggetti in disuso, arrivava a una scaletta di legno con in fondo una porticina chiusa che immetteva nella torre Est. Questa era una cameretta con il pavimento di mattoni e finestre a bifora su due pareti. In quel posto era custodito il segreto della villa e questo segreto si chiamava Isabella.

Proprio così. Una fanciulla bella e bionda viveva rinchiusa lassù dove trascorreva le lunghe giornate da sola, senza nessuna compagnia. Fra la servitù, solamente la vecchia sapeva della sua esistenza e aveva ricevuto dal Conte Ottavio, il compito di accudirla. Portava gli avanzi dei cibi dalla cucina, peraltro abbondanti, cambiava l’acqua nel secchio di rame, portava dabbasso e svuotava i recipienti sporchi.

Questa attività durava da anni e nessuno ne era a conoscenza, tranne due persone: il Conte e la vecchia che aveva allevato Isabella fin da bambina. Ella era figlia illegittima del Conte che l’aveva avuta da una nobildonna morta di tifo e il cui padre era diventato suo mortale nemico. Il Conte era impegnato a difendere i confini del feudo e questa figlia non voluta era destinata al Convento di Santa Caterina. Senonché nel frattempo orde di vandali avevano devastato il convento e massacrato alcune monache. La partenza di Isabella era stata rimandata e la fanciulla anziché monaca divenne prigioniera.

Lontano dai fragori delle feste e dalle attività frenetiche di Villa Concamarise, la vita di Isabella si svolgeva con lenta e pacata monotonia. Dentro la sua stanzetta il tempo scorreva lento, quasi in punta dei piedi. Il primo mattino lo dedicava a pettinarsi i lunghi capelli biondi davanti allo specchio e ad accrescere la sua bellezza per un cavaliere tanto atteso, ma che non avrebbe mai incontrato.

In veste di trina lunga e bianca, sedeva dietro la bifora a ricamare e ad ammirare il paesaggio. Visto da lassù il parco appariva una massa folta e compatta di fogliame frusciante. Non si vedevano le attività che si svolgevano là sotto. Le chiome ramose di querce, olmi, frassini e faggi formavano una distesa vibrante di cinguettii fino all’orizzonte.

Anche il pomeriggio era dedicato al ricamo. Le piccole mani bianche di Isabella si muovevano sul telaio con abilità e grazia per tante ore, finché il crepuscolo illanguidiva i colori, la luce si abbassava e la ragazza proseguiva il lavoro alla luce di un lumino a olio.

La notte poi, non sempre era dedicata al riposo. Quando la vecchia Erminia era andata via, a volte dimenticava (forse per pietà) di chiudere la porta. Allora, nelle ore più fonde della notte, Isabella apriva cautamente la porticina e a piedi scalzi scendeva la scala. La sua lunga veste bianca sfiorava i pavimenti polverosi dei granai, degli stanzoni dimenticati, dei ripostigli tetri. A volte, nelle notti di luna la fanciulla si faceva più ardita e tutta tremante osava scendere un’altra rampa di scale, fino al primo piano. Nessuno la aveva mai incontrata, nessuno l’aveva mai vista perché lei passava veloce davanti alle vetrate sbiancate dal chiar di luna e indugiava per riprendere fiato negli angoli bui dei corridoi e dei saloni.

Questa vita durò per anni, finché un giorno...

Già quell’autunno si preannunciò freddo e molto piovoso. Nei rari pomeriggi di sole le chiome dei tigli erano mantelli di monete d’oro e di rame le chiome delle querce. Poi il vento scompigliava quella tavolozza di colori, finché la nebbia densa scendeva all’improvviso avvolgendo tutto con un sudario grigio.

La stanzetta di Isabella diventava fredda e cupa e la fanciulla si avvolgeva nello scialle e si scaldava le mani sulla fiamma del lumino a olio.

Nelle lunghe notti invernali la luna piccola e bianca faceva brillare i ricami di brina sui rami nudi del bosco. Isabella guardava questo spettacolo e rabbrividiva. Attendeva l’alba, attendeva il tepore e la luce del sole.

Il vento ululava lassù, faceva sbattere le banderuole, fischiava sulle grondaie e sulle lance in cima ai pinnacoli.

Il gelo faceva luccicare i tetti ed Isabella, alcune notti, osava scendere fino al grande salone del piano terra per scaldarsi con la cenere del camino spento. Poi tornava di corsa su per le scale fino alla sua stanzetta.

Ma queste discese nel calore e nel mondo dei vivi si diradarono a causa di una debolezza improvvisa. Isabella, raggomitolata nel suo lettino, non sentiva quasi più il freddo....

La vecchia serva Erminia trovò così la fanciulla, distesa nel suo letto, una gelida mattina di febbraio.

Il Conte Ottavio, subito avvertito, mise la figlia dentro un sacco e ordinò a due stallieri ubriachi di seppellire il corpo in fondo alla cripta di famiglia. Nessuna iscrizione fu apposta su quella sepoltura, e quando la terra smossa tornò a livellarsi, ogni traccia di Isabella scomparve definitivamente.

La vecchia Erminia morì novantenne, il Conte Ottavio cadde in battaglia e Villa Concamarise si avviò a una lenta seppur inevitabile decadenza.

Nei tempi moderni la villa è completamente abbandonata e in sfacelo. Quella sagoma imponente irta di pinnacoli, avvolta nell’edera, rimane una delle tante testimonianze di una nobiltà estinta e decaduta.

Di notte si sente solo qualche gufo sulla sommità dei balconi.

Eppure, non sempre si tratta di gufi, di civette o di altri uccelli notturni.

Una figuretta bianca passa a volte davanti alle finestre.

È la luna che si riflette sui vetri rotti, dicono i paesani. È la contessina Isabella, affermano altri, che vaga nei saloni di Villa Concamarise alla ricerca della vita che le è stata negata.

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Maggio 2020

 

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